Consiglio Supremo di Difesa: necessario processo di riordinamento e razionalizzazione dello Strumento Militare





Il Presidente della Repubblica, Mattarella, ha presieduto al Quirinale, la riunione del Consiglio Supremo di Difesa. Si è discusso, tra l’altro,della stabilizzazione della Libia “che resta una priorità per l’Italia e fattore indispensabile alla sicurezza del Mediterraneo” ma anche della crisi migratoria  che “costituisce tema centrale del dibattito nazionale ed europeo” –

Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte; il Ministro dell’Interno, Sen. Matteo Salvini; il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, On. Luigi Di Maio; il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Prof. Enzo Moavero Milanesi; il Ministro della Difesa, Dott.ssa Elisabetta Trenta; il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Prof. Giovanni Tria; il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Claudio Graziano.

Il Consiglio ha ribadito l’impegno italiano nell’ambito della Cooperazione Strutturata Permanente Europea (Pesco), per la quale il nostro Paese ha assunto il coordinamento di alcuni dei principali programmi.

Sulla Nato,  l‘Italia intende confermare il suo ruolo guida sul “fianco sud”, che si è recentemente tramutato in iniziative concrete, come quella dell’Hub strategico meridionale della Nato a Napoli. Continua ↓



Con riferimento al processo di riforma dello Strumento Militare, il Consiglio ha  condiviso l’opportunità di procedere nel processo di riordinamento e razionalizzazione dello Strumento Militare al fine di concentrare le risorse disponibili sulle capacità realmente necessarie per fronteggiare le esigenze di sicurezza del Paese.

Tema centrale quello libico, infatti la stabilizzazione della Libia resta una priorità per l’Italia e fattore indispensabile alla sicurezza del Mediterraneo.

Sui migranti, il Consiglio ritiene che l’Italia, anche per la sua posizione geografica, debba avere un ruolo protagonista nel promuovere una revisione delle politiche d’asilo e perseguire la massima sinergia tra i singoli Paesi e le Istituzioni comunitarie nella consapevolezza che sulla questione migratoria sono in gioco equilibri importanti per la sicurezza e per la fondamentale coesione europea.



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