Lo scorso 6 marzo c’è stato l’incontro tra il sindacato USB Pubblico Impiego ed il Ministro della Difesa, On. Crosetto.
Il comunicato lamenta il malessere del personale civile e – sottolina USB – è perfettamente attinente alla situazione che vivono i lavoratori della Difesa dopo anni di promesse ed impegni mai mantenuti dai vari Ministri che si sono avvicendati alla guida del dicastero.
Malessere che si è manifestato nell’esposizione, da parte delle organizzazioni sindacali e in particolare della nostra, di una infinità di annose problematiche, alle quali il Ministro della Difesa, On. Crosetto, ha risposto garantendo a breve una radicale revisione del Dicastero della Difesa con il conseguente riconoscimento del ruolo che compete al personale civile.
Preso atto dell’apertura e ampia disponibilità al dialogo sia del Ministro che del Sottosegretario, On. Presago, che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi attraverso una calendarizzazione di incontri periodici nei quali trattare e definire le varie problematiche, nel nostro intervento abbiamo specificato quanto segue:
evidenziato la necessità di proseguire nell’opera di stabilizzazione degli O.T.D. dei Reparti Genio dell’A.M., visti i risultati raggiunti dopo anni di battaglie avvincenti da parte della nostra organizzazione, che hanno consentito ai lavoratori di veder concretizzate le loro aspirazioni e le loro aspettative di lavorare stabilmente alle dipendenze della Difesa con un riconoscimento economico migliore del precedente, felici di poter assicurare qualche garanzia in più ai propri figli;
sottolineato il divario economico esistente tra le risorse destinate al FRD dei vari Ministeri, con Fondi Unici che in alcuni casi rappresentano ben più di una quattordicesima, e l’ammontare dell’esiguo Fondo Risorse Decentrate Difesa. Con insistenza abbiamo chiesto l’incremento del nostro FRD con uno stanziamento rilevante proveniente dai risparmi di gestione della Difesa e risorse aggiuntive come in passato avvenuto per altri Dicasteri, mediante appositi provvedimenti;
riaffermato la necessità di un Piano Assunzionale triennale, che dopo anni di blocco del turnover garantisca un effettivo ricambio generazionale e la piena attuazione della norma di prima applicazione del CCNL 2019-2021 sulle progressioni verticali. Abbiamo nuovamente sottolineato l’importanza di dare nuovo impulso alle scuole allievi operai con assunzioni territoriali, necessarie a garantire le attività manutentive dell’area tecnico industriale e finalizzate ad evitare l’ulteriore esternalizzazione di dette attività con costi che incidono gravosamente sul bilancio della Difesa. Il Sottosegretario ha stimato la volontà politica di assunzioni entro il 2025 di varie professionalità per circa 5000 unità compresi i dirigenti;
stigmatizzato come i tagli agli organici previsti dalla L. 244/2012I (20.000 unità al 2024), oltre a non permettere a molti Enti di adempiere alle proprie attività istituzionali, impediranno anche la possibilità di trasferimento per riavvicinamento o per un utile collocazione professionale. A tal proposito è inqualificabile il blocco ormai da diversi anni delle procedure di mobilità volontaria;
l’improcrastinabilità della soluzione della vertenza relativa ai lavoratori della ex prima area (ora operatori) per un inquadramento confacente alle mansioni effettivamente svolte e il superamento di profili professionali anacronistici.
Considerato l’esiguo tempo e la riunione interlocutoria, evidenzieremo ulteriori problematiche nei prossimi incontri in calendario.
Per concludere un invito a tutti i lavoratori della Difesa a partecipare, rivendicando la propria dignità, ad ogni iniziativa di mobilitazione che si renderà necessaria qualora gli impegni presi dal vertice politico non si concretizzino e rimangano una dichiarazione d’intenti.
Fonte USB Difesa