Pisa, 1 giugno 2016 – Otto anni di reclusione. Questa la richiesta avanzata dal pubblico ministeroGiovanni Porpora nei confronti dell’ingegner Giuseppe Mazzotta, all’epoca dei fatti vicecomandante provinciale dei Vigili del fuoco (oggi ricopre lo stesso incarico a Livorno).
Il professionista – che vanta una lunga esperienza di importanti missioni all’estero – è finito sul banco degli imputati con l’accusa di aver indirizzato le persone interessate, nel corso delle pratiche per la prevenzione antincendio, allo studio professionale della moglie Luana Ascenzi (architetto specializzato in questa materia) per le consulenze; studio nel quale l’ingegnere avrebbe svolto il doppio lavoro. Difeso dall’avvocato Riccardo Taverniti, Mazzotta ha affermato di non aver mai indotto alcuno a rivolgersi alla moglie e che ciò invece avveniva in modo spontaneo da parte dei soggetti interessati, probabilmente suggestionati anche dal fatto che il marito della professionista era il funzionario dei Vigili del fuoco.