Chiama i vigili per far valere un diritto e loro lo multano per averli… disturbati

Non mi sono mai piaciute le divise, non tanto per quello che rappresentano, ma per il loro oscuro potere di trasformare le persone che ci si vestono in persone sconosciute. Mi ricordo ancora sorridendo un vecchio film di Sordi dove a lui avevano dato la divisa da vigile. Già, proprio da vigile. Metti allora che da diversi giorni non riesci ad uscire dal cancello della tua attività a causa della maleducazione di chi parcheggia nella sede stradale. Metti che dopo che hai provato con il garbo, con tutta l’educazione e la pazienza possibile a far capire l’errore ai soggetti, in maggior parte con patenti e concetti stranieri (leggi extracomunitari). Metti che, esasperato anche dalle inconsulte reazioni, per non rischiare lo scontro fisico, decidi di chiamare in tuo aiuto i tutori dell’ordine, i vigili appunto.

Ed ecco che, dopo numerosi solleciti arrivano, in tre, dentro quelle belle divise che trasformano le persone. Un giovanissimo capopattuglia che ha l’età di tuo figlio, ma ha la divisa e i gradi, due belle madri di famiglia, ma che hanno la divisa e che insieme ricevono il tuo sorridente “buonasera” con una espressione degna dei vigilanti di Dachau. La divisa usata come giustificazione, la divisa che trasforma. La divisa che crea timore e distanza. Metti allora che, verificata la situazione, ovviamente normalissima al momento del sopralluogo, iniziano a farti capire che la tua richiesta è stata inopportuna, ”che loro non possono sanzionare chi parcheggia sulla sede stradale in assenza di segnaletica“ e che, anzi, visto che su uno dei cancelli è presente invece del cartello per il regolare passo carrabile, un vecchio cartellino di modestissime dimensioni con scritto “sosta vietata”, sono costretti a rigore di legge a sanzionarti…(??????).

Ma come ? Sanzionare chi ha segnalato abusi, che a loro dire non possono sanzionare invertendo quindi la situazione. Quindi in questo modo, dentro le loro divise, e sempre con quella espressione cupa e terribile, ti fanno capire che è meglio non disturbare il loro tranquillo e quieto vivere perché, e te lo dimostrano con il verbale, da soggetto danneggiato, diventi soggetto sanzionato e per questo trovano il cavillo e la situazione. E’ comunque stato bello vederli andare via in controsenso (sanzionabile e pericoloso) con la loro lucida auto e dentro le loro belle divise, immaginandoli cittadini normali, figli e madri, una volta che se le saranno tolte e solo dopo avermi spedito la multa.

Nelle due foto il cancello della proprietà commerciale di Satti e, nell’altra, lo stesso cartello di divieto di sosta, ben più grande che, evidentemente non dà alcuna noia e si trova, incredibile, ma vero, appiccicato sul cancello della ex sede della Guardia di Finanza futura sede della polizia municipale

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