Sono tre i Vigili del Fuoco finiti agli arresti.Con loro altre cinque persone tra professionisti e imprenditori.
Mazzette per il rilascio di certificati antincendio.
È questa l’accusa ai tre funzionari dei vigili del fuoco, rispettivamente del comando di Torino ( uno in pensione), e l’altro negli uffici Roma. A finire in manette , Giovanni Amendolagine, del comando di Torino, Pasquale Boggeri, già in pensione e Nazzareno Feliciani, del comando centrale di Roma, che si contraddistinse per l’intervento a Onna, dopo il terremoto dell’ Aquila, dove morirono ben 40 persone.
Sono stati accusati tutti di corruzione .
«Gli episodi documentati in ordinanza – spiega il colonnello Domenico Mascoli, comandante nucleo investigativo – sono isolati ma riteniamo che questo sistema sia ben più esteso, dal quale tutti traevano vantaggi: i professionisti da una parte, desiderosi di sistemare le pratiche onerose sulle prescrizioni antincendi e i funzionari pubblici dall’altra. È per questo motivo che invitiamo la gente a contattarci, perché riteniamo che il fenomeno abbia coinvolto anche altri soggetti». Tra i professionisti nei guai, Antonio Esposito, architetto che si è occupato dei punti vendita Carrefour, società estranea alla vicenda.
I carabinieri hanno filmato in più occasioni lo scambio del denaro: uno dei funzionari arrestati si è addirittura recato ad alcuni appuntamenti intascare le bustarelle con l’auto di servizio. L’indagine, avviata nel 2014 e nata da una segnalazione del comando provinciale del corpo, ha dimostrato una serie di episodi di natura corruttiva tra imprenditori, professionisti e pubblici ufficiali dei vigili del fuoco per il rilascio delle autorizzazioni e certificazioni inerenti alla prevenzione degli incendi.
Stando alle indagini i funzionari dei Vigili del Fuoco o i professionisti incaricati da imprenditori ed enti della redazione del certificato prevenzione incendi avrebbero ipotizzato costi di adeguamento degli impianti antincendio particolarmente alti, favorendo così un giro denaro o altre regalie per ottenere valutazioni più economiche. «Alcuni imprenditori – spiegano in una nota gli investigatori – erano consapevoli del patto corruttivo; in altri casi erano i professionisti a elargire utilità ai funzionari pubblici, gonfiando i costi della propria prestazione d’opera». Nel corso dell’esecuzione delle misure sarà effettuata una perquisizione a un funzionario dei Vigili del Fuoco di Milano, allo stato indagato.