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Carabiniere spara al proprio comandante e si barrica in caserma. In azione i reparti speciali

Il militare, da quanto si apprende, era stato giudicato idoneo al servizio da una Commissione Medico Ospedaliera, ed era rientrato in servizio da alcuni giorni ed attualmente era in ferie. “L’ho ammazzato”, avrebbe urlato il brigadiere da dentro la caserma

La vittima – si apprende da Rai News –  sarebbe il luogotenente Doriano Furceri, Comandante della stazione di Asso, nel Comasco. Non si conoscono le sue condizioni.

Sembra che sia stato gravemente ferito dai colpi di pistola esplosi da un brigadiere in servizio nella stessa caserma, A. M., cinquantenne.

L’uomo si è barricato nella caserma che ora è circondata dai militari e anche dei corpi speciali, nella speranza che la vicenda non volga al peggio. 

“L’ho ammazzato”. È quanto avrebbe urlato il brigadiere da dentro la caserma dei Carabinieri di Asso parlando del comandante di stazione, il luogotenente Doriano Furceri.

I militari in servizio avrebbero udito distintamente almeno tre  colpi.- Dopo il primo colpo – riporta Rai News- si sarebbero anche uditi i lamenti del ferito e poi sarebbero stati esplosi almeno altri due colpi.

Il brigadiere si è asserragliato in un locale all’interno dell’edificio, di tipo moderno, costruito una trentina di anni fa e da quel momento per nessuno è stato possibile sincerarsi delle condizioni del luogotenente. 

Il brigadiere presterebbe in servizio nella caserma del comasco da diversi anni. Si sa che era stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’Ospedale sant’Anna di Como, dimesso e posto in convalescenza per diversi mesi. Giudicato idoneo al servizio da una Commissione Medico Ospedaliera, sempre secondo quanto si è saputo, era rientrato in servizio da alcuni giorni ed attualmente era in ferie. 

Il luogotenente Furceri, invece,  dopo 17 anni trascorsi nella stazione di Bellano, sul lago di Como ma in provincia di Lecco, era arrivato a comandare la caserma di Asso. Il trasferimento era stato disposto dopo che il sottufficiale dal mese di dicembre dello scorso anno era stato oggetto di ingiurie e accuse con scritte anonime sui muri del paese. 

 

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