Carabiniere ferito nel crollo di Alessandria. L’audio dopo l’esplosione. La rabbia dei vigili del fuoco

Nell’ audio che vi proponiamo, si sente la drammatica telefonata del carabiniere Roberto Borlengo alla centrale operativa subito dopo l’esplosione della cascina in via San Francesco D’Assisi, a Quargneto, nell’ alessadrino.

Il carabiniere è gravemente ferito e in stato di choc, chiede aiuto per se e per i colleghi, a momenti è lucido, prega il collega dall’altro capo del telefono di salutare i propri familiari per lui, perché non sa se potrà riabbracciarli.



Ho perso un occhio – dice al collega che cerca di rassicurarlo – attorno a lui i lamenti strazianti dei vigili del fuoco rimasti feriti, tutti incastrati sotto le macerie.Tre sono già morti, altri due gravi. Un bollettino drammatico. Non posso morire in questo modo – dice al collega  il carabiniere – sto perdendo un sacco di sangue – continua- siamo in 5 o 6, stiamo morendo, fate in fretta.

In breve giungeranno sul posto i soccorritori, per cercare di aiutare i colleghi in quello scenario che presenta tutte le dinamiche di un attentato. Le autorità intanto smentiscono la matrice terroristica, ma non si spiega la motivazione di un timer che , con molta probabilità, è stato azionato a distanza , proprio mentre al suo interno stavano operando gli uomini del comparto sicurezza e difesa.

Intanto esplode la rabbia dei vigili del fuoco: “Per noi niente Inail nè assicurazione medica” sostengono in un’intervista al businessinsider



“Sa quanto prenderanno le famiglie delle tre vittime di risarcimento? Meno di 2 mila euro! Una vergogna. Le famiglie dei nostri morti sul lavoro vanno avanti con le collette dei colleghi”- si sfoga il capitano Costantino Saporito, sindacalista dei Vigili del Fuoco dell’Usb.

La situazione è identica nelle Forze di Polizia e nelle Forze Armate: “a norma delle disposizioni contenute negli articoli 1 e 4 del Testo Unico 1124/65 non si applicano al personale delle Forze Armate e delle forze di Polizia che rimangono disciplinati dai rispettivi ordinamenti, fino al complessivo riordino della materia, così come sancito dall’art. 12 bis del Decreto Legge 11/2009.

 




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