SAN PIETRO IN GU. Ucciso dal cancro a 50 anni, nel 2004 era rimasto 6 mesi in missione in Bosnia-Erzegovina. Il brigadiere dei carabinieri Stefano Donadello era «una grande persona», come lo ricorda la moglie Antonella, che ora rimane sola con i tre figli, Matteo, Gioele e Aurora.
Dodici anni fa. «Stefano era un uomo generoso, buono, amorevole. La famiglia per lui veniva prima di tutto. E amava il suo lavoro», ricorda la moglie. La sua vocazione a 17 anni, «quando è partito per Roma per realizzare il suo sogno, voleva entrare nell’Arma. È stato poi trasferito a Milano, a Padova e infine a Vicenza, al Coespu, il Centro di eccellenza per le stability policy units dell’Arma. Dodici anni fa è partito per una missione in Bosnia-Erzegovina. Una esperienza che ha voluto fare e che lo ha arricchito dal punto di vista umano e professionale».