“Dopo l’approvazione al Senato, è arrivato alla Camera il decreto Cura Italia che contiene importanti misure per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Il provvedimento è stato approvato con il voto contrario di Fratelli d’Italia e della componente del Gruppo misto Noi con l’Italia-Usei-Cambiamo.
La Lega invece era assente al voto. Come commissione Difesa abbiamo sottolineato l’importanza di completare il processo di acquisto e distribuzione di dispositivi di protezione per la tutela dell’integrità psicofisica delle risorse umane delle Forze Armate, vigilando sul rispetto di tutte le normative e i regolamenti in vigore e le procedure previste dal Testo unico sulla salute e sicurezza sul Lavoro”.
È quanto afferma l’on. Giovanni Luca Aresta, relatore in Commissione. “Con il Cura Italia potenziamo le risorse umane e strumentali a disposizione dei servizi sanitari delle Forze Armate, con l’arruolamento, tra gli altri, di 320 militari tra medici e infermieri. Inoltre, un importante finanziamento è stato concesso allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze per la produzione di disinfettanti, sulle cui capacità scientifiche e produttive era stato a febbraio accolto dal governo un nostro ordine del giorno.
Infine, l’attenzione del governo è andata, con congedi e indennità specifiche, al personale militare con figli o con familiari disabili da assistere e a quello impegnato in prima linea a fronteggiare l’emergenza, con le risorse necessarie a pagare gli straordinari dovuti e a sanificare gli ambienti di lavoro”, continua Aresta.
“È una prima e importante risposta per la tutela della salute e dei diritti dei nostri uomini e donne in divisa. Nel parere abbiamo espresso l’opportunità di continuare lo sforzo già messo in atto dal governo per garantire il supporto e i necessari dispositivi di protezione individuale ai nostri militari impegnati nel contrasto all’epidemia.
L’obiettivo comune è utilizzare nel migliore dei modi le risorse a sostegno della Difesa e valorizzare le altissime competenze del personale militare, soprattutto quelle maturate durante il servizio in questo difficile momento”, conclude Aresta.
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