Aeronautica: proposta sperimentazione turni di vigilanza H8, ma i problemi sono altri

Il problema delle turnazioni del personale di vigilanza nelle ffaa sono ormai noti da anni. Le azioni scellerate della vecchia politica non hanno permesso il  giusto ricambio generazionale e , spesso, i comandanti  devono confrontarsi con personale attempato , spesso “ultracinquantenne” e sono costretti ad impiegarlo in servizi H24.

Il personale delle Forze Armate è chiamato a svolgere periodicamente questi servizi interni e, tra i servizi svolti nel sedime militare, è impiegato sia in quelli armati che in quelli non armati.
Tali servizi sono disciplinati dalla direttiva dello Stato Maggiore Difesa denominata  SMD-G-011 “Norme per la vita e il servizio interno nelle installazioni militari”



La citata direttiva, al Titolo III “SERVIZI” con più precisione all’art. 35 “Impiego del personale” comma 5, dispone i “Criteri d’impiego del personale” .

Nel paragrafo a. dispone alcuni passi:

Nel comandare i servizi devono essere osservati alcuni dei seguenti criteri, tra i quali :
 L’inserimento nel turno del personale di età superiore ai 40 anni (e fino al compimento dei 45 anni) deve avvenire partendo dal più giovane in ordine crescente di anzianità anagrafica, ripristinando gradualmente il turno fino al numero di 25 partecipanti;

– esenzione dai servizi non armati, della durata di ventiquattro ore o che comportino la permanenza nell’installazione per l’intero arco notturno, del personale che abbia compiuto il 50° anno di età.



Nelle Forze Armate dell’Esercito Italiano e della Marina Militare sembra vigere il rispetto di questa norma, ed il personale che chiede di essere impiegato nei servizi oltre i limiti anagrafici stabiliti, molto spesso deve produrre apposita documentazione liberatoria nei confronti della propria amministrazione, mentre, da quanto risulta da una segnalazione giunta in redazione,  nella sola Forza Armata dell’ Aeronautica Militare, tale articolo viene completamente omesso ed il personale ultracinquantenne non solo viene costantemente impiegato nei servizi oltre il 50simo anno di età, ma viene addirittura impiegato nei servizi armati.

Questo problema pare sia sorto dopo l’abolizione della turnazione “fissa”, fortemente voluta dall’ex  Capo di  SMA  Generale Preziosa. Oggi, purtroppo, la situazione si è ulteriormente complicata e l’Amministrazione Azzurra per correre ai ripari , sta per adottare, a titolo sperimentale, una turnazione H8, che non sembra promettere nulla di buono.

Al riguardo, il  Sindacato dell’ Aeronautica Militare “SIAM” ha emesso un duro comunicato stampa , condannando fermamente la proposta dello Stato Maggiore dell’ Aeronautica Militare.

Se si decide oggi di affrontare questo tema in questo modo – sostiene il SIAM – vuol dire che fino ad ora l’operato di chi si occupa di protezione nelle Basi e nei Reparti dell’AM, non è stato ritenuto adeguato, a detta del vertice di Forza Armata.

Eppure -continua il comunicato – ci sembra che tutti gli obiettivi e i compiti assegnati fin qui alle Forze di Protezione siano stati conseguiti sempre con soddisfazione di tutti. Di giorno come di notte, senza che presunti problemi connessi con l’efficienza fisica e mentale degli interessati abbiano influito negativamente. Questo ultimo aspetto sembra più un infelice tentativo di “indorare la pillola” e convincere qualcuno della bontà di tale iniziativa, seppur sperimentale, un mero alibi insomma.

In realtà – sostiene il SIAM – questa operazione altro non farà che scaricare un problema creato da scelte politiche miopi, esclusivamente sul personale. Basti pensare che le Forze di Protezione impiegano un’altissima percentuale di pendolari, proprio per poter usufruire di questo particolare orario di servizio che, se venisse meno, li metterebbe in serie difficoltà, sia dal punto di vista economico che familiare. Invece di diminuire il logorio mentale fisico del personale, come invece sostiene lo Stato Maggiore Aeronautica, non farà altro che aumentarlo, triplicando le situazioni di potenziale rischio legate al passaggio di consegne e armamento, aumentando i costi legati alla mensa, quelli legati agli alloggi in campo, tra l’altro del tutto inadeguati ed insufficienti a sopperire a tale evenienza. In questo modo – conclude il SIAM – aumenterebbero i rischi legati ad incidenti in itinere soprattutto per chi monta e smonta a ridosso degli orari notturni e mattutini.

Noi di NSM non possiamo che condividere quanto asserito dal SIAM. Basti pensare che una turnazione fissa H24, impiegherebbe soltanto 6 persone nell’arco di un mese, contribuendo fattivamente alla formazione di personale altamente qualificato nell’espletazione di qualsiasi servizio , compreso quello di vigilanza e ridurrebbe notevolmente l’impiego di uomini, alloggi, recuperi psicofisici e tutto ciò che ruota attorno al corretto espletamento di un servizio in una installazione militare , perfino sul fronte del benessere del personale impiegato, affetti familiari compresi, ma a quanto pare è più semplice complicare che risolvere.





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