Airola: Carcere nel caos. Chi incendia la cella, chi tenta di evadere e alcun minori avrebbero la scabbia

Dura protesta del Sappe sulla situazione del carcere beneventano.

AIROLA, CARCERE MINORILE NEL CAOS: DETENUTO INCENDIA LA CELLA, NELLA CONFUSIONE IN DUE TENTANO DI EVADERE. AGGREDITO AGENTE. MA E’ LA PRESENZA DI MINORI CON SCABBIA A PREOCCUPARE LA POLIZIA PENITENZIARIA

Serata di paura ed altissima tensione quella trascorsa ieri nell’Istituto penale per minorenni di Airola, nel Beneventano. Ricostruisce gli eventi accaduti Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per il settore minorile della Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: 

“In serata, un detenuto minorenne italiano, con evidenti problemi psichiatrici e già recidivo in analoghi comportamenti, ha incendiato la propria cella. Per fortuna, tempestivo ed immediato è stato l’intervento degli agenti della Polizia Penitenziaria che, con grande professionalità e sprezzo del pericolo, sono riusciti prima a domare e poi a spegnere le fiamme, coordinati dal Comandante di Reparto giunto subito in struttura.

La combustione del materasso e di alcune suppellettili ha creato del fumo ed è per questo che i giovani detenuti sono stati fatti uscire dai Reparti per raggiungere un luogo sicuro ovvero il capo sportivo.

Altri due detenuti italiani, approfittando della concitazione del momento, hanno tentato di evadere arrampicandosi a dei tubi ma anche in questo caso l’immediato intervento dei poliziotti penitenziaria ha sventato una possibile e clamorosa evasione”.

 Ma la serata di tensione non era ancora terminata: “Di lì a poco, infatti, un altro detenuto straniero ha aggredito un poliziotto per dinamiche non chiare ma, fortunatamente, il tempestivo intervento degli altri colleghi ha evitato il peggio”. 

Sul posto, prosegue De Rosa, sono accorsi anche i vigili del fuoco – “ma non c’è stato bisogno del loro intervento” – ed anche i carabinieri – “probabilmente allertati dai cittadini allarmati dal fumo che proveniva dalla struttura”: chiesto anche l’intervento dei sanitari del 118, “che hanno provveduto a trasportare due detenuti al Nosocomio più vicino per l’inalazione di fumi”.

 Ma è un altro il dato che allarma di più i poliziotti in servizio di Airola, come spiega ancora De Rosa: “Abbiamo in carcere ben sette detenuti a cui è stata diagnosticata la scabbia, che come ben sappiamo è particolarmente aggressiva e contagiosa. A questo punto il SAPPE chiede che tutti i poliziotti in servizio all’IPM siano sottoposti a controlli per scongiurare un eventuale contagio, che il detenuto che ha incendiato la cella, già recidivo, così come anche gli altri due che hanno tentato l’evasione”.

De Rosa plaude “al personale della Polizia Penitenziaria, alla loro professionalità, allo sprezzo del pericolo ed alla abnegazione che ha permesso loro di gestire al meglio questi gravissimi eventi critici”.

E sul rischio di contagi da scabbia denuncia: “Ad Airola, come in tutte le carceri italiane, la Polizia Penitenziaria è l’unica rappresentante dello Stato che sta fronteggiando l’emergenza sovraffollamento: oltre al danno c’è però la beffa di essere gli unici esposti a malattie come l’HIV, la tubercolosi, la meningite, la scabbia e altre malattie che si ritenevano debellate in Italia”.

Per questo invita con urgenza i vertici nazionali, regionali e locali del Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità “disporre con urgenza tutte le procedure per la profilassi al personale di Polizia Penitenziaria ed anche agli altri detenuti.

Quella sanitaria”, conclude, “è una situazione assai problematica per le carceri, per minori e adulti, che espone il personale di Polizia Penitenziaria a rischi costanti e continui per la propria incolumità e sicurezza”.

Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE 

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