L’Italia si ritira dall’Afghanistan. Ad un Boeing 767 dell’Aeronautica Militare non viene concesso il sorvolo degli Emirati Arabi

Un Boeing dell’Aeronautica Militare Italiana carico di giornalisti che dovevano seguire la cerimonia di ammainabandiera nel suolo afghano, è stato costretto ad atterrare in Arabia Saudita per il rifornimento, dopo che gli Emirati Arabi avevano negato il sorvolo del loro spazio aereo.

Herat (Afghanistan), 8 giu. (askanews) – “Oggi sono 53 le lacrime che non verranno mai dimenticate dall’Italia intera”: è questo il ricordo commosso del generale Enzo Vecciarelli, capo di stato maggiore della Difesa, dei militari morti in teatro operativo afghano.

Lo ha fatto durante la cerimonia di ammainabandiera del contingente italiano che si appresta a lasciare il territorio afghano. Presente ad Herat anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, per partecipare alla cerimonia dell’ammainabandiera, che segna la fine della missione italiana.

Un incidente diplomatico ha anche contrassegnato la giornata. Un Boeing 767 dell’Aeronautica Militare diretto a Herat, in Afghanistan, è stato bloccato a Dammam, in Arabia Saudita, dove è stato costretto ad atterrare per il rifiuto degli Emirati Arabi di concedere l’autorizzazione a sorvolare nel Paese.

A bordo una quarantina di giornalisti diretti in Afghanistan per seguire la cerimonia dell’ammaina bandiera del Contingente italiano in Afghanistan e che segna il ritiro dei connazionali dal teatro operativo, lo staff del ministero e una ventina di militari, personale medico e non, dell’Aeronautica Militare che si reca in Afghanistan per eseguire le vaccinazioni ai connazionali in teatri operativi.

Dalla Difesa fanno sapere che “tutte le autorizzazioni dei Paesi della tratta di sorvolo erano state preventivamente richieste e accettate” e dunque gli Emirati Arabi hanno rifiutato il passaggio all’ultimo minuto. Il Boeing è stato quindi costretto ad atterrare in Arabia Saudita per il rifornimento, sostare circa tre ore prima di ripartire alla volta di Herat, aggirando da sud gli Emirati e impiegando ulteriori quattro ore di volo, evitando anche le basi militari dell’Arabia Saudita.

Su istruzione del ministro Luigi Di Maio, il segretario generale del ministero degli Esteri ambasciatore Ettore Sequi, ha oggi convocato alla Farnesina l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti Omar Al Shamsi. Il segretario generale ha manifestato all’ambasciatore la sorpresa e il forte disappunto per un gesto inatteso che si fa fatica a comprendere.

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