PESC strumento europeo per la pace. Ecco la decisione 509 del Consiglio dell’Unione Europea

DECISIONE (PESC) 2021/509 DEL CONSIGLIO del 22 marzo 2021 che istituisce uno strumento europeo per la pace, e abroga la decisione (PESC) 2015/528 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 28, paragrafo 1, l’articolo 41, paragrafo 2, l’articolo 42, paragrafo 4, e l’articolo 30, paragrafo 1, vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, con l’appoggio della Commissione europea, considerando quanto segue:

(1) Ai sensi dell’articolo 21, paragrafo 2, lettera c), del trattato sull’Unione europea (TUE), la politica estera e di sicurezza comune (PESC), di cui la politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) forma parte integrante, persegue, tra l’altro, l’obiettivo di preservare la pace, prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale, conformemente agli obiettivi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite.

(2) Nelle sue conclusioni del 17 ottobre 2016 sulla strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea, il Consiglio ha affermato che la strategia globale rappresenta il quadro dell’Unione per un impegno esterno unito e responsabile in partenariato con altri, al fine di promuovere i suoi valori e interessi in materia di sicurezza, democrazia, prosperità e un ordine globale fondato su regole, compresi i diritti umani e lo Stato di diritto.

In tali conclusioni è stato inoltre precisato che la visione politica esposta nella strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea sarà rapidamente tradotta in misure e iniziative politiche concrete, incentrate sulle cinque priorità dell’azione esterna dell’Unione individuate nella strategia:

rafforzare la sicurezza e la difesa; investire nella resilienza degli Stati e delle società a est e a sud dell’Unione; elaborare un approccio integrato ai conflitti e alle crisi; promuovere e sostenere ordini regionali cooperativi; e rafforzare una governance globale basata sul diritto internazionale, compresi i principi della Carta delle Nazioni Unite e l’Atto finale di Helsinki.

(3) Nelle conclusioni del 22 gennaio 2018 sull’approccio integrato alle crisi e ai conflitti esterni, nel quale la strategia globale individua un quadro per un impegno dell’Unione più coerente e olistico nelle crisi e nei conflitti esterni, il Consiglio ha ribadito i legami tra sviluppo sostenibile, azione umanitaria, prevenzione dei conflitti e costruzione della pace.

(4) L’azione dell’Unione nell’ambito della PESC dovrebbe essere coerente con le politiche e gli obiettivi dell’azione esterna dell’Unione e con le altre politiche dell’Unione, in particolare con il quadro strategico dell’UE per sostenere la riforma del settore della sicurezza (SSR), l’approccio integrato alle crisi e ai conflitti esterni e l’approccio strategico dell’UE in materia di donne, pace e sicurezza (WPS) («approccio strategico dell’Unione in materia di WPS»), nonché con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Tale azione dovrebbe inoltre essere conforme al diritto dell’Unione, in particolare alla posizione comune 2008/944/PESC del Consiglio (1 ). Non deve pregiudicare il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa degli Stati membri. Deve rispettare gli obblighi che incombono all’Unione e agli Stati membri in virtù del diritto internazionale, in particolare il diritto internazionale dei diritti umani e il diritto internazionale umanitario.

FONTE GAZZETTA UFFICIALE

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