Difesa: M5S, Serve maggiore tutela personale Guardia Costiera

Pubblichiamo l’ interrogazione a risposta scritta 417834 presentata dal parlamentare RIZZO Gianluca. L’interrogazione è stata sottoscritta anche dai colleghi parlamentari Basilio, Corda, Frusone e Tofalo.
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

agli interroganti pervengono spesso espressioni di malessere da parte di militari della Guardia costiera, in quanto trasferiti dopo diversi anni che si sono stabiliti in una determinata sede o anche a pochi anni dalla pensione. Ciò comporta inoltre una importante spesa per le indennità di trasferimento, che a volte appaiono ingiustificate, creando al contempo forte disagio per i militari con conseguente riflesso sul rendimento in servizio;

il personale della Guardia costiera, composto all’incirca da soli 11.000 uomini, svolge e assicura l’importante attività di soccorso e l’attività di polizia marittima e di sicurezza della navigazione, oltre che di polizia ambientale e del controllo su tutta la filiera della pesca;

nonostante il personale risulti sottoorganico, la Guardia costiera italiana rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo proprio per le grandi capacità organizzative nelle attività di «Search and Rescue» (SAR) che ha saputo dimostrare di avere negli ultimi anni in cui si è affrontata l’emergenza migranti;

il Comando generale ha provveduto a stilare un regolamento cosiddetto «PERS 1» che tende a movimentare il personale anche quando non sussistono cause di incompatibilità «ambientale», quando nessuno esprime richiesta di trasferimento ad altra destinazione o quando quella destinazione non è oggetto di richiesta di trasferimenti da parte di nessun militare;

ciò provoca tensioni e malessere tra il personale coinvolto che potrebbe ambire a rimanere nella stessa destinazione a prescindere dai periodi di permanenza (5 anni per gli uffici locali, 15 anni per gli uffici circondariali marittimi o per particolari comandi, come nella Campania o Puglia);

altri ordinamenti militari utilizzano graduatorie basate su criteri di meritocrazia e di anzianità del personale che aspira ad essere trasferito, metodologia che potrebbe mitigare il malumore che sorgerebbe per chi, invece, è costretto a dover cambiare sede di servizio a causa dell’applicazione in maniera insindacabile del regolamento «Pers 1» –:

quali iniziative il Governo intenda assumere nei confronti del personale della Guardia costiera per limitare al minimo i trasferimenti d’autorità, con conseguente risparmio di spesa per il dicastero delle infrastrutture e dei trasporti approntando le dovute modifiche alla circolare «PERS 1»;

se si intenda provvedere ad applicare metodologie di utilizzo di apposite graduatorie stilate in base ai meriti e alle anzianità per chi aspira ad essere trasferito nelle sedi richieste favorendo anche le necessità di copertura delle vacanze organiche dell’amministrazione;

quale sia il numero di appartenenti alla Guardia costiera che è stato trasferito d’ufficio e a quanto ammonti la spesa annuale per tali trasferimenti, divisa per ruoli ufficiali, marescialli, sergenti e graduati negli anni 2015, 2016 e del 2017;

quali siano i risultati ottenuti attraverso l’utilizzo dell’istituto dell’avvicendamento reciproco.
(417834)

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