26 aprile del 1986, 35 anni dal disastro di Chernobyl

Giornata Internazionale in Commemorazione del Disastro di Chernobyl – 26 aprile

Esattamente 35 anni fa, il 26 aprile del 1986, un’esplosione nella centrale nucleare V.I. Lenin, a pochi chilometri da Chernobyl, in Ucraina, immise nell’aria radioattività in quantità equivalente a circa 500 ordigni come quello sganciato su Hiroshima.

E a distanza di 35 anni le radiazioni continuano ancora a danneggiare la salute di migliaia di abitanti in Bielorussia, Ucraina e Russia.

Quasi 8,4 milioni di persone nei tre paesi sono state esposte alle radiazioni.

Quello avvenuto a Chernobyl è uno dei due incidenti nucleari classificati come catastrofici insieme a quello di Fukushima del marzo 2011:

avvenne il 26 aprile 1986 alle ore 1:23:46 del mattino e mise in moto una nube radioattiva che spaventò il mondo intero.

Il governo sovietico ha riconosciuto la necessità di assistenza internazionale solo nel 1990. Nello stesso anno le Nazioni Unite hanno adottato la risoluzione 45/190, chiedendo la cooperazione internazionale per affrontare e mitigare le conseguenze nella centrale nucleare di Chernobyl.

Fu l’inizio del Coinvolgimento delle Nazioni Unite nella ripresa di Chernobyl. Fu istituita una task force inter-agenzia per coordinare le operazioni.

Nel 1991 le Nazioni Unite hanno creato il fondo fiduciario per Chernobyl, attualmente sotto la direzione dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari.

L’8 dicembre 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha stabilito che il 26 aprile è la Giornata Internazionale in Commemorazione del disastro di Chernobyl.

Nella risoluzione A/RES/71/125, l’Assemblea Generale ha riconosciuto che, anche dopo più di tre decenni dal disastro, sono persistenti le gravi conseguenze a lungo termine e che le comunità e i territori colpiti le stanno ancora pagando.

L’Assemblea generale invita tutti gli Stati membri, le agenzie competenti del sistema delle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali, nonché la società civile, a osservare la giornata per ricordare le vittime del disastro.

Dal 1986, le organizzazioni delle Nazioni Unite e le principali ONG hanno lanciato oltre 230 diversi progetti di ricerca e di assistenza nei settori della salute, della sicurezza nucleare, della riabilitazione, dell’ambiente, della produzione di alimenti sicuri.

In occasione della Giornata Internazionale 2021, e in relazione al periodo storico che stiamo vivendo e alla pandemia del COVID-19, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Gutierres, ha condiviso un messaggio significativo sull’importanza della cooperazione e dell’unione delle forze, che negli anni ha permesso la ripresa degli Stati dopo essere stati colpiti da avvenimenti tragici, come appunto quello del disastro di Chernobyl:

“Il disastro di Chernobyl è stato contenuto da governi che hanno lavorato con accademici, società civile e altri, per il bene comune. Esso contiene importanti lezioni per gli sforzi di oggi per rispondere alla pandemia COVID-19. I disastri non conoscono confini. Ma insieme, possiamo lavorare per prevenirli e contenerli, sostenere tutti coloro che ne hanno bisogno e costruire una forte ripresa.”

Dal 2010, l’Unione Europea ha lanciato l’iniziativa sui Centri di Eccellenza per la Mitigazione del Rischio Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare (European Union’s Chemical, Biological, Radiological, and Nuclear CBRN Risk Mitigating Centres of Excellence CoE Initiative).

Nell’ambito di questa iniziativa, l’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI – United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute) si pone in prima linea nell’assicurare la cooperazione regionale, nazionale e internazionale per rafforzare la capacità istituzionale dei paesi partner di attenuare i rischi CBRN.

In questo contesto e in linea con la cooperazione regionale e la condivisione delle informazioni sugli atti illeciti di radiologico e nucleare (RN) e le strategie e i Piani d’Azione CBRN degli Stati, il programma CONTACT di UNICRI mira a rafforzare le capacità delle forze dell’ordine e delle agenzie di sicurezza dello Stato per pianificare ed eseguire operazioni, volte a contrastare i tentativi di traffico radiologico e nucleare.

Il primo progetto CONTACT è stato lanciato nella regione del Medio Oriente, grazie al generoso contributo di Global Affairs Canada. Nel 2020, UNICRI ha dato il via al progetto “CONTACT – Black Sea”, finanziato da DSA – Norwegian Radiation and Nuclear Safety Authority, UK BEIS – United Kingdom Department for Business, Energy & Industrial Strategy e DTRA- Defense Threat Reduction Agency degli Stati Uniti.

In occasione della Giornata, in Italia sono previsti alcuni eventi, fra i quali segnaliamo:

  • Lunedì 26 aprile alle ore 21:00, il Circolo culturale Seregn de la memoria di Seregno proporrà una preziosa occasione di approfondimento sull’incidente nucleare di Chernobyl, attraverso una diretta sulla pagina Facebook.
  • L’evento vedrà in veste di relatore il presidente Paolo Cazzaniga, che nell’estate del 2019 conobbe da vicino, nell’ambito di un viaggio a titolo personale, il contesto sotto la lente d’ingrandimento.

Per saperne di più, fare clic qui.

  • L’iniziativa “Leggendo Leggendo” di Mondadori, propone durante la lezione di Educazione Civica e in occasione di questa giornata commemorativa, la lettura del romanzo di Nicoletta Bortolotti, dal titolo Quelle in cielo non erano stelle, che offre una prospettiva diversa quella dell’accoglienza dei bambini ucraini e bielorussi, i “bambini di Chernobyl”, nel nostro Paese.
  • Su Chernobyl non è stato scritto molto per i ragazzi, ma nelle scuole si potrebbe ragionare sulla responsabilità umana nella gestione dell’ecosistema e del pianeta Terra. Sull’ambiente. Ma anche sull’accoglienza e l’intercultura, come scambi profondi d’affetti tra famiglie di geografie diverse. Per saperne di più, fare clic qui.

FONTE ONU ITALIA

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