16 SINDACATI MILITARI CONTRO IL PARLAMENTO: SIETE AL SERVIZIO DEGLI STATI MAGGIORI?

Governo e opposizione se le danno di santa ragione quasi su tutti i fronti, tranne che per un unico argomento: la legge sulla sindacalizzazione dei militari. Secondo la politica attuale, sembra che la legge debba contenere norme restrittive che non permettano il pieno assolvimento delle attività sindacali dei militari.  Di questo sono convinte ben 16 sigle sindacali con le stellette, che attaccano apertamente il parlamento, gruppo misto compreso.

I testi presentati fino ad oggi in Commissione Difesa, pare abbiano subito stravolgimenti al ribasso su tutto ciò che attiene la libertà del militare sindacalista.

COMUNICATO STAMPA

DEPOSITATI GLI EMENDAMENTI AL DDL SUI SINDACATI MILITARI: IL PARLAMENTO AL SERVIZIO DEGLI STATI MAGGIORI?



I sindacati militari LRM, NSC, SAF, SCUDO CC, SIAM, SILCA, SILF, SILMA, SILME, SIM AM, SIM GDF, SIM GUARDIA COSTIERA, SIM MM, SINAFI, USIC e USIF esprimono profonda delusione per il “testo base” C875 della legge sui diritti sindacali del personale militare poiché gli emendamenti proposti da tutte le forze politiche in Commissione non sono idonei a risolvere tutte quelle criticità che ormai da mesi ripetiamo.

Al di là di qualche timido passo in avanti rinvenibile in alcuni emendamenti –  continuano i rappresentanti delle associazioni sindacali –  è evidente l’assenza di una reale volontà di risolvere le questioni centrali come la sottoposizione al controllo della controparte, le materie di competenza del sindacato (in primis mancano articolazione dell’orario di  servizio e la mobilità del personale), l’attribuzione della giurisdizione al “naturale” giudice del lavoro per le controversie in materia di comportamenti antisindacali ed il superamento della misurazione della rappresentatività’ (per singole categorie e con percentuali riferite alla forza effettiva) che costituirebbe un unicum nel panorama sindacale.



Dopo quasi due anni dalla sentenza n. 120 – concludono i sindacalisti con le stellette – il Parlamento presenta un testo  per noi inaccettabile e che respingiamo con forza. È inoltre insopportabile che si continui a negare ai sindacati il diritto sancito dalla Corte Costituzionale di partecipare ai tavoli di contrattazione ed al confronto con le Amministrazioni.

Dopo i ripetuti incontri tra noi e le parti politiche, nonché dopo le audizioni in Commissione Difesa, oggi siamo profondamente delusi e stanchi di una politica che continua a mortificare i militari delle Forze Armate, i Carabinieri ed i Finanzieri, ammaliata dalle fusa degli Stati Maggiori e Comandi Generali.




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