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Operazione di polizia condotta con metodi “non conformi”. Quattro poliziotti sospesi dopo la denuncia di un cittadino di origini marocchine

Quattro poliziotti sospesi dopo l’indagine svolta dalla Squadra Mobile. Le sospensioni variano dai 6 ai 10 mesi. Le accuse sono gravi. Si parla di peculato, sequestro di persona,corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, concussione, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, ed infine traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. 

(RaiNews) Quattro poliziotti sono stati sospesi dal servizio perché accusati di avere condotto una operazione di polizia con metodi “non conformi”. Tra i sospesi anche la dirigente del Commissariato.

Sono tutti in servizio al commissariato Dora Vanchiglia di Torino. Le indagini, svolte dalla Squadra mobile coordinata dalla procura,sono scattate a seguito della denuncia di un cittadino di origini marocchine.

Oggetto degli accertamenti alcuni episodi sospetti da cui sarebbe emersa una gestione dell’attività info-investigativa nel corso di un’operazione anti droga al di fuori delle regole procedurali da parte dei quattro poliziotti.

Le pressioni su un pusher marocchino per trasformarlo in un confidente contro la sua volontà. Una operazione antidroga culminata in alcuni arresti ma portata avanti con la formula – non autorizzata – del cosiddetto”agente provocatore” e corredata, per nascondere l’irregolarità,da annotazioni e documenti scorretti.↓

La sparizione di materiale prelevato nel corso di una perquisizione. Sono questi, secondo quanto trapela da ambienti investigativi, alcuni degli episodi al vaglio dell’inchiesta della procura di Torino che ha portato a una misura interdittiva per quattro poliziotti del commissariato Dora Vanchiglia, fra cui la stessa dirigente del Commissariato.

La vicenda, su cui ha indagato la squadra mobile della questura, risale al periodo compreso fra l’aprile e il maggio di quest’anno. Tra gli episodi contestati, secondo quanto appreso, c’è quello di un poliziotto che avrebbe incaricato, senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria, un soggetto di effettuare un acquisto simulato di droga, per poter così arrestare lo spacciatore.

In un altro, uno spacciatore sarebbe stato portato in commissariato e trattenuto senza i presupposti di legge; in questa occasione, al pusher sarebbero stati sequestrati anche droga e soldi che non gli sarebbero stati restituiti.

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