VISITA PREMIER DRAGHI E MINISTRO GUARDASIGILLI AL CARCERE S.MARIA CAPUA VETERE – SAPPE: “EVENTO POSITIVO DAL QUALE RIFONDARE UN NUOVO SISTEMA DELLA PENA E REGOLE DI INGAGGIO POLIZIA PENITENZIARIA”

Il Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Donato Capece, giudica “più che positiva la visita del Presidente del Consiglio dei Ministri Draghi e della Ministra della Giustizia Cartabia oggi nel carcere di S.Maria Capua Vetere dopo i noti fatti accaduti nel penitenziario sammaritano.

E’ positiva perché finalmente mi auguro che vengano raccolti i nostri appelli che da decenni lanciamo per una nuova esecuzione della pena ed un nuovo ruolo del Corpo di Polizia Penitenziaria mai raccolti dalla politica e dalle istituzioni”. Capece ricorda che “l’Istituzione penitenziaria ogni giorno svolge delicati compiti istituzionali”.

“Come detto e ribadito, confidiamo nell’operato della magistratura ma siamo amareggiati perché sappiamo che la Polizia Penitenziaria”, prosegue il leader del SAPPE, “è formata da persone che hanno valori radicati, un forte senso d’identità e d’orgoglio, e che ogni giorno in carcere fanno tutto quanto è nelle loro umane possibilità per gestire gli eventi critici che si verificano quotidianamente, soprattutto sventando centinaia e centinaia suicidi di detenuti. Non solo.

Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato!”. 

“Il SAPPe vuole dare il proprio contributo costruttivo e per questo auspica di potere incontrare a breve la Guardasigilli, per sollecitare tutele ai poliziotti per contrastare le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti che si verificano tante, troppe, volte all’interno dei penitenziari, anche valutando l’opportunità di sospendere la vigilanza dinamica ed il regime detentivo aperto che sono stati la causa principale della crescita esponenziale degli eventi critici in carcere”, conclude Capece. 

“Rimodulare l’esecuzione della pena per rendere il carcere l’extrema ratio, come ha sottolineato la Guardasigilli, pone inevitabilmente al centro il ruolo la Polizia Penitenziaria, Corpo di Polizia che però paga un pesante prezzo in termini di carenze organiche – ben oltre le 4mila unità!”. “Il richiamo alla giustizia riparativa e alla messa alla prova è importante. A nostro avviso è fondamentale potenziare i presidi di Polizia Penitenziaria sul territorio – anche negli Uffici per l’Esecuzione Penale esterna -, potenziamento assolutamente indispensabile per farsi carico dei controlli sull’esecuzione delle misure alternative alla detenzione, delle ammissioni al lavoro all’esterno, degli arresti domiciliari, dei permessi premio, sui trasporti dei detenuti e sul loro piantonamento in ospedale.

Ma per farlo, servono nuove assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria, almeno ripianando le assenze in organico di coloro che sono andati in pensione e che sono stati riformati dal servizio. E servono ‘regole di ingaggio’ chiare su cosa può fare la Polizia Penitenziaria in caso di rivolte ed eventi critici violenti”.

 Roma, 14 luglio 2021

Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE

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