“Fallo strisciare e uccidilo”, dice – secondo l’agenzia di stampa Dpa – un uomo con indosso la divisa della polizia all’autista del mezzo mentre gli altri stanno a guardare. Il pickup trascina il giovane per una trentina di metri lungo una strada deserta e poi si ferma.
Al giovane non vengono risparmiate botte e calci. Questo, secondo la Dpa che riporta informazioni del ministero dell’Interno di Kabul, è quello che avviene nel distretto di Panjwai, nella provincia di Kandahar, nel sud dell’Afghanistan. Il portale di notizie afghano Khaama Press parla di un video “raccapricciante”. Non è chiaro a quando risalga il filmato, che si conclude con il giovane che viene fatto salire a forza sul pickup. Su Facebook un utente accusa esplicitamente la “polizia di Kandahar”.
Il ministero dell’Interno di Kabul ha parlato di un incidente “collegato alla polizia” e, scrive la Dpa, ha chiesto alla polizia di Kandahar di fare luce su quanto avvenuto. “Soggetti non identificati hanno torturato un uomo che sarebbe stato un aspirante attentatore suicida”, affermano dal ministero. Najib Danish, uno dei portavoce del dicastero, citato da Khaama Press, ha denunciato un “atto brutale” commesso da “irresponsabili uomini armati”, ma ha escluso “il coinvolgimento di personale della sicurezza”.
Spesso in questi anni è finita nel mirino la Polizia locale afghana (Alp), milizia creata dagli Usa nel 2010 nel tentativo di sconfiggere gli insorti. Un rapporto dell’International Crisis Group (Icg) della scorsa estate denuncia come l’Alp, su cui il governo di Kabul fa affidamento per garantire la sicurezza in varie aree dell’Afghanistan, abbia piuttosto “esacerbato il conflitto” in diverse zone del Paese. Tra gli agenti dell’Alp non mancano afghani accusati di crimini di guerra, abusi, violenze, rapimenti, estorsione, traffico di droga ed esecuzioni extragiudiziali.
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