Va il pensione il Colonnello che scoperchiò “tangentopoli”

UDINE. «Questi sono soldi miei». Era il pomeriggio del 17 febbraio 1992 e il presidente del Pio Albergo Trivulzio, Mario Chiesa, veniva fermato con una tangente da 7 milioni di vecchie lire appena incassata dall’imprenditore Luca Magni, titolare di un’impresa di pulizie. «No, ingegnere, questi sono soldi nostri» replicò il comandante della 1° sezione al Reparto Operativo carabinieri di Milano, Roberto Zuliani.

Quella frase, che segnò la fine della Prima Repubblica, fu una tappa della lunga carriera nell’Arma dei carabinieri dell’ufficiale friulano, da ieri in quiescenza.

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