Con ogni probabilità appartengono ad un soldato della Grande Guerra i resti umani rinvenuti avvolti in una bandiera italiana da un escursionista sulla cima del Cornicciolo di Presena.
Si tratta di un cranio e un femore in particolare, che affioravano dal terreno a circa 2.900 metri di altitudine, in prossimità della vetta della montagna che durante la Grande Guerra fu teatro di scontri asprissimi fra soldati italiani e austroungarici.
L’escursionista, dopo aver posto al riparo dalle intemperie i resti e segnalato la loro presenza in modo evidente con una croce di legno, ha avvisato la Soprintendenza provinciale per i beni culturali. Sul posto si sono recati i Carabinieri di Vermiglio, i tecnici della Soprintendenza e lo scopritore, accompagnati da una guida alpina.
Confermato che si tratta di un reperto storico, i resti sono stati trasferiti presso il laboratorio di restauro della Soprintendenza.
Nelle montagne trentine sono circa uno o due all’anno i ritrovamenti dei resti di soldati morti durante la Grande Guerra, ed è molto difficile risalire all’identità dei militari. Anche in questo caso, nonostante la bandiera italiana che avvolgeva i resti – peraltro una bandiera recente, il che fa pensare ad un ritrovamento precedente non segnalato alle autorità – non è ancora possibile stabilire a quale esercito appartenesse il soldato.
FONTE RAINEWS
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