Adesso tocca all’Aeronautica militare in veste di contribuente: anche qui è arrivato il postino spedito dal Comune di Brindisi per chiedere quasi due milioni di euro a titolo di Tarsu sino al 2013.
La somma è stata conteggiata dai tecnici dell’Ufficio tributi di Palazzo di città e comunicata alla società di riscossione e si riferisce alla vecchia tassa sui rifiuti, poi sostituita dalla Tari, per gli anni non coperti dalla prescrizione, pari a cinque anni, termine che di fatto ha cancellato qualsiasi pretesa da parte del Comune. In altre parole, con il passare del tempo, l’Ente ha perso ogni diritto a chiedere la Tarsu. Per gli anni, invece, in cui può ancora chiedere, l’Amministrazione il conto l’ha presentato non senza qualche difficoltà legata soprattutto al conteggio delle superficie, visto che – anche in questo caso – c’è il segreto militare che non permette di svelare la totalità degli spazi.
Per quanto è dato sapere, la superficie maggiore è costituita dall’aeroporto militare Pierozzi, a cui sono stati aggiunti gli edifici. Una cartella, nel frattempo, è stata annullata.
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