La signora Lidia è sconvolta. “Non posso dare interviste, né divulgare la lettera di mio marito. Ho paura della contro denuncia”.Luigino D’Angelo, il pensionato di 68 anni, ex operaio dell’Enel, che si è tolto la vita a Civitavecchia, impiccandosi per aver perso 100 mila euro, tutti i suoi risparmi, a causa del provvedimento del governo per il salvataggio delle banche in fallimento, non avrebbe retto lo smacco subito. A rivelarlo, in un’intervista a ‘Repubblica’, è la moglie Lidia, sposata 51 anni fa, che conferma come nel computer dell’uomo, la polizia ha ritrovato una lettera salvata alle 16,20 del 28 novembre, ovvero venti minuti prima che il suo corpo venisse trovato privo di vita proprio dalla consorte.
La lettera – dice la donna – contiene “il calvario di mio marito per filo e per segno. Un diario puntuale delle ultime settimane e giorni. Con chi ha parlato e quando. Cosa ha chiesto e le risposte ricevute. In più il nome del direttore di filiale e dell’addetto titoli”. Si tratterebbe delle persone che Luigino ha denunciato “per comportamento scorretto e criminale”. La vedova rivela poi che la lettera, il cui contenuto è al vaglio degli inquirenti, si apre con queste parole: “Chiedo scusa a tutti per il mio gesto: non è per i soldi, ma per lo smacco subito”.
Inoltre, secondo la donna, “da ultimo gli avevano fato firmare un altro attestato di rischio, per sollevarsi dalle responsabilità. Lui si era subito pentito e aveva voluto indietro il documento. No, gli hanno risposto. È di proprietà delle banche”.
http://www.direttanews.it/2015/12/10/suicida-per-il-salvabanche-la-moglie-mi-vogliono-denunciare/