Questa sera inizierà la nuova trasmissione di Raitre “Sopravvissute”. La prima puntata tratterà le vicende legate alle molestie subite da un Caporal Maggiore donna da parte di un superiore.
Si arruolò nel 2004, quando le donne erano veramente poche in Forza Armata, nello stesso anno denunciò di aver subito abusi sessuali da parte di un M.llo , ma anzichè trovare le tutele di cui avrebbe avuto bisogno, iniziò a subire vessazioni di ogni sorta che la costrinsero ad abbandonare la tanto agognata vita militare.
Giorgia si iscrisse ad Assodipro e volle portare a conoscenza dei lettori la sua storia tramite uno scritto pubblicato sullo stesso portale:
“Da quando è capitato l’episodio in Caserma, la mia vita è stata un susseguirsi di vicende negative e di attacchi di ansia e depressione. In particolare non ho potuto proseguire il lavoro che amavo, e mi sono vista negare qualsiasi mio diritto prima dai miei superiori gerarchici e, come se non bastasse, addirittura dal Ministero della Difesa che invece ha tutelato il posto di lavoro di chi ha commesso il reato. Continua↓
Desidero portare la mia testimonianza all’attenzione di quante più persone possibili, perché io possa essere di esempio ad altre donne che subiscono situazioni simili alle mie nell’ambiente militare e non hanno il coraggio di denunciare, per paura di ritorsioni, gli abusi di varia natura subiti”.
Al riguardo fupresentata anche una interrogazione parlamentare che vi proponiamo di seguito:
Al Ministero della Difesa – Per sapere – premesso che:
Il Caporal Maggiore in congedo G.R., arruolatasi VFB nell’esercito Italiano il 19 aprile 2004, è stata oggetto di abusi sessuali da parte del M.llo E.I. T.B. il 16 marzo 2006 durante il servizio in svolgimento presso il 14esimo Rgt “Alpini Venzone”;
immediatamente dopo la denuncia dei fatti al proprio comandante, il Caporal Maggiore G.R. è oggetto di intimidazioni di vario tipo, ivi compresi scritti sui registri di servizio e avvertimenti minacciosi al telefono;
in quella condizione ambientale minacciosa, il Caporal Maggiore comincia a risentirne psicologicamente. In particolare, rileva come il maresciallo autore degli abusi continuasse a prestare servizio presso la medesima sede e, quindi, in contatto con la vittima, nonostante questa avesse chiesto di essere allontanata ad altra sede;
a fronte di una situazione insostenibile, G.R. dal 14 luglio 2006 avvia un percorso di cura per disturbo post traumatico da stress successivo ad un evento traumatico;
in data 5 ottobre 2006 il Caporal Maggiore G.R. presenta domanda per il transito in servizio permanente, ma alla convocazione ricevuta per il 10 giugno 2008 del concorso per l’ammissione in servizio permanente effettivo non riesce a partecipare in quanto ancora in cura;
dal 9 marzo 2012 G.R. è perfettamente ristabilita e chiede di tornare al servizio del Paese ed in particolare di riconoscerle l’impossibilità di partecipazione al concorso bandito per 1750 VFB il 10 giugno 2008 per il transito in SPE;
il reintegro nella Forza armata restituirebbe la dignità di donna e di soldato e riconoscerebbe il forte senso civico e del dovere per aver denunciato fatti estranei alla “cultura” militare.
Quali azioni ed iniziative, per quanto di competenza, intenda porre in essere per consentire il reintegro del Caporal Maggiore G.R. nell’Esercito Italiano.