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Sollicciano: Detenuto transgender aggredisce poliziotta penitenziaria

E’ CAOS NELLE CARCERI TOSCANE: ANCORA ALTA TENSIONE A FIRENZE SOLLICCIANO: DETENUTO TRANSGENDER AGGREDISCE AGENTE. IL SAPPE SOLLECITA PROVVEDIMENTI MINISTERIALI

Resta altissima la tensione nelle carceri toscane, oggi affollate da oltre 3.000 detenuti, e continua inesorabilmente a salire il numero di eventi critici tra le sbarre. L’ultimo grave episodo è accaduto nel carcere fiorentino di Sollicciano.

“Continuano ancora le aggressioni al personale di polizia penitenziaria nel carcere di Firenze Sollicciano”,
riferisce Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

“Stavolta è accaduto presso il Reparto Femminile, Sezione Penale. Un detenuto transgender italiano, già noto per le numerose aggressioni verbali e fisici, ieri verso le ore 13 e 20, con modi arroganti e aggressivi, chiedeva alla poliziotta addetta alla vigilanza e osservazione della Sezione una visita medica.

La collega, come da prassi, contattava l’infermiera del Reparto la quale, dopo la sua valutazione, chiamava il Medico di Guardia.

Il detenuto, sentendo che la poliziotta parlava con l’infermiera e non con il Medico di Guardia, inizia con violenza ad aggredire la poliziotta  strattonandola e con una manovra di torsione del polso riesce a prendere il telefono cordless scaraventandolo al muro.

La poliziotta è dovuta ricorre all’ospedale per forti dolori dalla spalla alla mano sinistra”.

Oliviero evidenzia che “il detenuto transgender non è nuovo ad aggressioni al personale di Polizia. Difatti negli ultimi mesi si è reso responsabile di tre aggressioni. La Direzione di Sollicciano e il Provveditorato della Toscana, non possono più rinviare il provvedimento di trasferimento di questo detenuto trangender, come per altro previsto dalle linee di intervento sulle aggressioni al personale del 22 Luglio 2020 n°3689/6139 del DAP”.


Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, esprime vicinanza e solidarietà ai colleghi di Sollicciano e torna a denunciare:

“il SAPPE scenderà in piazza a Roma, a settembre, per sottolineare quanto e come sia importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale.

E’ grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria.

Anche la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Paese.

Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni.

Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione.

Se il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Carlo Renoldi non è in grado di trovare soluzioni alla gravissima situazione delle carceri italiane ed alla tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria deve avere la dignità di dimettersi!

Roma, 2 agosto 2022
Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE

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