Il Sindacato Italiano Autonomo Militare Organizzato Esercito (S.I.A.M.O. Esercito) ha ricevuto alcune segnalazioni da parte dei propri iscritti in merito a delle criticità, emerse già dalle prime procedure di rientro del personale militare dai Teatri Operativi.
Tali criticità riguardano sia gli aspetti logistici legati al rientro in Italia, gestiti dall’Aeronautica militare, sia l’applicazione dei protocolli sanitari, studiati per contenere il rischio di contagio da COVID-19. Al riguardo vogliamo preliminarmente evidenziare che tale personale è già stato sottoposto allo stress causato da un mandato che si è protratto anche ben oltre i 9 mesi causa COVID-19.
Il lungo viaggio di rientro in Patria, ha solitamente come terminale una base dell’Aeronautica, dove il personale sosta anche per più giorni per essere sottoposto alle previste verifiche sanitarie, in attesa dei risultati dei tamponi, non potendo fruire di locali della base adibiti a bar o mense, o di pasti caldi.
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Ci chiediamo: cosa costa a fronte delle risorse pubbliche stanziate dal Governo e approvate dal Parlamento per le missioni internazionali e le attività logistiche di supporto, predisporre delle strutture e dei servizi confortevoli per il personale che rientra in Italia?
Chi ha servito la Patria con onore merita di essere trattato con il massimo rispetto, ricevendo le adeguate cure e assistenza logistica, accelerando le operazioni di screening epidemiologico con la pronta consegna dei risultati, in modo da consentire di ritornare presto ai propri affetti.
Per la fase di isolamento fiduciario, il COI Difesa, con la Direttiva impartita il 15 aprile pur delegando ogni Forza Armata per le disposizioni di dettaglio, ha indicato con chiarezza che il militare di rientro dalla missione può decidere dove trascorrere questo periodo (presso la propria residenza, presso diverso domicilio scelto a propria discrezione o presso struttura alberghiera, messa a disposizione dall’A.D.).
È emerso che tale disposizione sia stata erroneamente interpretata e alcuni Comandanti obblighino il personale a permanere in località coincidenti con la sede di servizio.
Tali atteggiamenti eccessivamente restrittivi, sono in controtendenza alle attenzioni finora dimostrate dall’Autorità politica e dei Vertici militari ed in contrasto con lo spirito delle Direttive emanate.
Pertanto, il SIAMO Esercito ha chiesto al Ministro Guerini e al Generale Farina, un intervento pronto ed autorevole, per permettere un sereno rientro a casa a tutti gli uomini e a tutte le donne dell’Esercito che hanno atteso con fiducia di poter tornare, nel rispetto delle dovute cautele e precauzioni, ad abbracciare i propri cari dopo un periodo così intenso e difficile.
Noi ci SIAMO sempre!
Roma, 4 luglio 2020
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