IL SIAMO ESERCITO INTERESSA ANCORA UNA VOLTA GLI STATI MAGGIORI
In risposta a coloro che, invece di porsi a baluardo dei diritti del personale militare, siano essi iscritti o meno, ne approfittano invece per continuare a mettere in atto strategie intimidatorie e di fango mediatico, come si faceva nella peggior politica nazionale, pronti semplicemente a rinunciare supinamente ad uno o più diritti per i colleghi militari, vi informiamo che, già in data 06.06.2023 con lettera di protocollo M_D AB05933 REG2023 0332943 06-06- 2023 lo Stato Maggiore Difesa pubblicava la nuova “Guida tecnica in materia di licenza, permessi e riposi in godimento al personale militare.”
La stessa all’interno di uno dei suoi allegati stabilisce che “Il congedo parentale spetta al militare richiedente anche qualora l’altro genitore non ne abbia diritto, compreso il caso in cui non svolga attività lavorativa.
Tra un periodo e l’altro deve essere effettuata una ripresa effettiva del servizio. È cumulabile con la licenza ordinaria. La norma base (D.Lgs. 151/2001) assicura alla generalità dei lavoratori (militari compresi) il trattamento economico del 30%, nei primi 12 anni di vita del figlio, per un massimo complessivo tra entrambi i genitori di 9 mesi (in tale ultimo periodo sono compresi i 45 giorni a trattamento economico intero riservato al personale militare di cui alla licenza straordinaria fino ad un massimo di 45 giorni annui da fruire, però, nei primi 6 anni del figlio), nel rispetto dei seguenti limiti: 3 mesi al padre (non trasferibili alla madre), 3 mesi alla madre (non trasferibili al padre), ai quali si aggiungono 3 mesi, in alternativa, tra madre e padre.
Una delle mensilità fruite entro il sesto anno di vita del figlio, viene indennizzata all’80% (in luogo del 30%), limitatamente ad uno dei due genitori. Quando il congedo parentale eccede i 9 mesi complessivi (nei quali rientrano i 45 giorni di congedo parentale interamente retribuito), non viene corrisposto alcun assegno ad entrambi i genitori. Salvo casi di oggettiva impossibilità, il personale è tenuto a preavvisare il Comando/Ente di appartenenza almeno 5 giorni prima della data di inizio del beneficio”.
Tutto ciò premesso, questa O.S. in due occasioni, rispettivamente in data 23 gennaio 2023 e in data 1 luglio 2023 aveva già scritto agli Stati Maggiori interessati chiedendo un autorevole intervento, proprio per la natura stessa e per la stratificazione delle norme, ricevendo “in risposta”, la pubblicazione della circolare citata di cui si era data immediata divulgazione e rassicurazione al personale.
Malgrado ciò, provvederemo nei prossimi giorni ad inoltrare un nuovo quesito sul tema che considereremo di impugnare, qualora si ritengano violati i diritti del personale militare e delle loro famiglie, come sempre fatto fino ad ora.
Inutile dire, che questa O.S. non ha mai divulgato false informazioni né in merito a questo argomento, tantomeno ad altri.
Il nostro è uno dei pochi sindacati ad aver oggi lavorato sempre nella totale trasparenza, effettuato le votazioni di TUTTI gli organi rappresentativi, ad aver pubblicato OGNI ANNO e in ogni occasione il bilancio, ad avere un DPO ed aver REGISTRATO tutto presso l’agenzia delle entrate, con chiarezza e alla luce del sole, nel pieno rispetto della legge.
Un progetto solido, con radici forti e un focus forte alla tutela dei diritti del personale dell’Esercito. In soli cinque mesi ci siamo affermati come l’unico sindacato dell’Esercito Italiano ad aver raggiunto la quota di rappresentatività e siamo oggi già pronti a rappresentarti ai tavoli concertativi, garantendoti preparazione, professionalità e la completa difesa dei tuoi diritti, anche grazie ad una polizza legale dedicata.
IL VICE PRESIDENTE NAZIONALE Noemi DELL’ORO