Due caccia F-35A italiani della TFA-32° Wing, rischierati presso la base aerea polacca di Malbork nell’ambito delle misure addizionali implementate per la difesa dei cieli europei del fianco Est dell’Alleanza Atlantica -“Enhanced Air Policing”- si sono alzati in volo due volte a seguito degli ordini di decollo immediato – Scramble – provenienti dal CAOC (Combined Air Operations Centre) NATO di Uedem (Germania).
L’attivazione dei due F-35 della cellula di Quick Reaction Alert – Intercept è stata richiesta in quanto – nelle mattinate del 29 e 30 gennaio – dei velivoli non identificati volavano nello spazio aereo internazionale sul Mar Baltico in prossimità dei confini della NATO.
I piloti degli F35 italiani, decollati in pochi minuti, hanno intercettato e identificato i velivoli e sono rimasti in volo a protezione dello spazio aereo di competenza e, cessata l’esigenza, sono rientrati presso l’aeroporto di Malbork.
L’Air Shielding, di cui è parte integrante il dispositivo permanente di Air Policing (AP), è una missione di difesa collettiva a guida NATO e gestita dall’Allied Air Command (AIRCOM) di Ramstein (Germania) che viene condotta senza soluzione di continuità 365 giorni all’anno.
Le attività svolte in “teatro operativo” sono condotte secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che è l’Alto Comando della Difesa deputato alla pianificazione, coordinamento e direzione delle esercitazioni e operazioni interforze in ambito nazionale ed internazionale.
La Task Force Air 32nd Wing – composta da circa 150 uomini e donne dell’Aeronautica Militare – è posta sotto la diretta dipendenza nazionale del COVI (Comando Operativo di Vertice Interforze) e assicura il controllo e la salvaguardia del fianco nord-est della NATO – senza soluzione di continuità, rischierando in Polonia quattro velivoli F-35A Lightning in condizione di Quick Reaction Alert – Interceptor (QRA-I) e garantendo così un rapido intervento a protezione dello spazio aereo alleato.
FONTE E FOTO AERONAUTICA MILITARE