«Scarcerare un criminale come Giovanni Brusca è lo schiaffo peggiore che si potesse dare a chi da sempre lotta per contrastare le mafie e a chi, a causa di questo cancro sociale ha perso la vita.
Vogliamo ricordare che Brusca si è arrogato il diritto di togliere la vita in maniera barbara, azionando un tasto, al giudice Giovanni Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinari».
Così Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).