ROMA, FUOCO E FIAMME IN UNA CELLA DEL CARCERE DI REBIBBIA. SAPPE: “SFIORATA TRAGEDIA”. INTOSSICATI SETTE  POLIZIOTTI PENITENZIARI

Si è sfiorata la tragedia, questo pomeriggio, nel carcere di Rebibbia a Roma.

 “Colpa e conseguenza della protesta sconsiderata e incomprensibile di un detenuto che ha appiccato un incendio nella cella dov’era ristretto, dando fuoco a tutto quello che vi era all’interno”, spiega Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria. 

“Oggi al Reparto G12 un detenuto senegalese psichiatrico ha appiccato il fuoco alla sua cella. Sono stati necessari estintori e manichetta per domare le fiamme, che hanno raso al suolo la stanza e riempito di denso e acre fumo tutto il piano terra. 7 unità di Polizia Penitenziaria sono rimaste intossicate.

Tutti i detenuti sono stati inviati velocemente nei cortili passeggi, separandoli da quelli ristretti nella sezione dei positivi al Covid. Quando il fumo si è completamente diradato, i detenuti, previa accurata sanificazione, sono stati riportati nelle loro celle”.

Somma denuncia: “La situazione è praticamente al tracollo. Vi è sovrabbondanza di detenuti psichiatrici ingestibili. Poi a seguito della chiusura del G8, per riscontrati casi di positività, è stato diramato un ods dall’A.D. secondo il quale nessun detenuto può essere spostato tra i reparti. Ripeto situazione al collasso, servono provvedimenti deflattivi immediati.

Rebibbia necessiterebbe di una unità dello Spallanzani distaccata in Istituto per affiancare e sostenere gli infettivologi del carcere, che non riescono a fare gran cosa, se non a chiudere i reparti. La tensione è altissima. Vi è un’alta probabilità di vivere un altro e più devastante 9 marzo! Il tempestivo intervento dei poliziotti, con grande senso di responsabilità coraggio e professionalità, ha permesso di evitare più gravi e tragiche conseguenze.

Un grazie di cuore a tutto il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Rebibbia  che con professionalità e abnegazione hanno evitato che tutte queste situazioni diventassero ancora più drammatiche”.

Solidarietà e parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati di poliziotti penitenziari di Rebibbia arriva da Donato Capece, segretario generale del SAPPE:

“E’ solamente grazie a loro, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se  le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie.

La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. E da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, gli episodi di violenza contro i poliziotti sono aumentati.

Eppure, è solamente grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie di Rebibbia e del Lazio”.

  Roma, 2 febbraio 2021

 Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE

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