Taranto, 25 dicembre 2016 – Il riordino delle carriere del Comparto Sicurezza e Difesa, nonché del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ha trovato ulteriori risorse nella legge di stabilità (art. 1, comma 365, della legge n. 232/2016), purtroppo il legislatore non ha definito direttamente l’ammontare ma prospettato l’adozione di provvedimenti discendenti.
Di fatto, la suddetta norma ha acceso la fantasia non solo dei Sindacati di Polizia ad ordinamento civile e dei Co.Ce.R. delle Forze Armate e delle Forze di Polizia ad ordinamento militare ma anche delle Amministrazioni, non a caso il numero di bozze supera la fantasia risolutiva del celebre ragionier Fantozzi: si passa dal proliferare di qualifiche/di gradi al proliferare di parametri aggiuntivi/di trattamenti dirigenziali.
Una prima osservazione tuttavia sorge spontanea: la totalità delle ipotesi di riordino per i direttivi/gli ufficiali non hanno previsto nessuna qualifica aggiuntiva/nessun grado aggiuntivo, a differenza dei ruoli ispettori/marescialli, sovrintendenti/sergenti ed assistenti – agenti/graduati, ma solo il riconoscimento giuridico ed economico dirigenziale, in altri termini le ipotesi di riordino hanno previsto il proliferare del numero dei dirigenti!
Una seconda osservazione, forse, sorge meno spontanea: come mai la soluzione suddetta non si applica agli altri ruoli? In altri termini non si intuisce come mai la progressione di carriera dei direttivi/degli ufficiali è accelerata mentre quella dei restanti ruoli è ritardata con l’introduzione di nuove figure apicali.
Infine, non si può non osservare che le risorse economiche siano quasi esclusivamente destinate dal legislatore ai ruoli ispettori/marescialli, sovrintendenti/sergenti ed assistenti – agenti/graduati e che le deleghe legislative siano da attuare per le Forze di Polizia entro il 28 febbraio e per le Forze Armate entro il 31 luglio.
Con l’auspicio di aver preso un abbaglio ci si augura per il 2017 un equo processo di riordino delle carriere che valorizzi tutti i ruoli del personale del Comparto Sicurezza e Difesa.
Antonio De Muro