Nonostante il chiaro disposto sancito dalla Corte Costituzionale con sentenza 120/2018 che ha riconosciuto il diritto per i militari di costituire associazioni professionali a carattere sindacale, la Funzione Pubblica dimentica di invitare al tavolo per il rinnovo contrattuale relativo al triennio 2019 – 2021 le organizzazioni sindacali dei militari che hanno ottenuto il riconoscimento ministeriale e che sono autorizzate ad operare.
Sono trascorsi ormai due anni dalla citata sentenza e la legge che dovrebbe disciplinarne le attività non è ancora stata approvata, nonostante la stessa Corte avesse evidenziato come il principio di democraticità delle Forze Armate sarebbe rimasto monco in assenza del coinvolgimento delle associazioni tra militari, titolate appunto a rappresentare le istanze dei militari in ossequio alla libertà di associazione sindacale sancita dall’art. 39 della Costituzione.
Atteggiamento peraltro controproducente atteso che l’esperienza e la competenza di chi vi opera fornirebbe certamente miglior ausilio agli interessi del personale militare in ogni sede, dal rapporto in sede periferica a quello in funzione pubblica o in sede parlamentare.
A che pro dunque tutto questo?
Siamo giunti ad una fase in cui se le istanze ed bisogni dei militari da noi rappresentati continueranno a rimanere inascoltati non resterà altro, nostro malgrado, che adire ancora una volta gli organi giudiziali affinchè venga data la giusta attuazione ad un diritto ancora disconosciuto, ahinoi, proprio da chi ha ricevuto specifica delega dal cittadino a far si che gli stessi vengano riveriti ed onorati, senza se e senza ma.