Il 22 aprile 2016 il Consiglio dei ministri si è riunito per approvare alcune DISPOSIZIONI INTEGRATIVE E CORRETTIVE IN MATERIA DI DIFESA. Nella fattispecie , il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive ai decreti legislativi 28 gennaio 2014, n. 7 e 8, adottate ai sensi dell’articolo 1, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 244. ( Basta con leggi e richiami ad articoli e commi, cerchiamo di essere esaustivi, promesso!)
E’ palese che alla stragrande maggioranza del personale militare interessi la sostanza del provvedimento, non l’iter burocratico…. bene, allora vediamo cosa cambia nei fatti.
Facciamo soltanto un’ ultima piccola premessa ( concedetecela, ne vale la pena), il 22 aprile 2016 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva un decreto legislativo apportando modifiche sostanziali al Codice dell’ordinamento militare in materia di organizzazione e di personale. Come detto in precedenza, in questo articolo cercheremo di analizzare quelle relative al solo personale.
Il decreto legislativo è legge a tutti gli effetti, deve soltanto compiere alcuni piccoli passi perchè questo avvenga.Dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri, infatti,viene emanato dal Presidente della Repubblica e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Entra in vigore dopo 15 giorni dalla pubblicazione. Quindi a breve (al massimo uno due mesi) l’istituto dell’AUSILIARIA sarà accessibile a tutti i sottufficiali delle tre FFAA.Può essere abrogato soltanto se anticostituzionale, ma occorrerebbero anni.
Fino al 21 aprile, il personale in armi appartenente all’ E.I., alla M.M. e all’ A.M. aveva accesso alla pensione in due modi, ” DOMANDA DI COLLOCAZIONE IN RISERVA & DOMANDA DI COLLOCAZIONE IN AUSILIARIA ( ne esiste anche un terzo … “Pensione privilegiata“, ma non verrà trattato in questo articolo.), per quel che concerne l’Istituto della Riserva invece, vi rimandiamo a QUESTO ARTICOLO.
Il decreto legislativo in questione , offre un ulteriore possibilità per essere collocati in una posizione molto simile alla quiescenza, ovvero l’ AUSILIARIA a non più di cinque anni dai limiti di età, anche se in discussione nell’ultimo periodo era oggetto di discussione l’ A.R.Q. (Aspettativa Riduzione Quadri) . Restando in attesa di delucidazioni in merito, entriamo nei particolari di questi due istituti, cercando di capire a chi conviene e perchè.
Una volta approvata l’estensione ai sottufficiali, potranno richiedere di essere posti nella posizione di A.R.Q. tutti coloro che si trovino a non più di cinque anni dai limiti di età. E’ implicito che la domanda potrà essere presentata soltanto dopo il compimento del 55simo anno di età per i sottufficiali , quindi prassi vuole che da quel momento trascorrerà un altro periodo di tempo “non breve” prima che la domanda venga accolta. Un errore molto grave dei legislatori, perchè in questo modo gli anni di A.R.Q. saranno soltanto 4 ( e qualche mese) e non cinque come sbandierato ai 4 venti.
Cosa prevede? La regolamentazione dell’ A.R.Q. in questione, è contenuta nella 244/12. Infatti il personale posto in aspettativa per riduzione di quadri (ARQ) , è escluso dalla disponibilità all’eventuale impiego per esigenze del Ministero della difesa o di altri Ministeri; percepisce un trattamento economico pari al 95 per cento di quello attualmente percepito ; non potrà ricevere promozioni dopo il collocamento in ARQ; rimarrà in tale posizione fino all’accesso alla pensione di vecchiaia e percepirà la liquidazione soltanto al raggiungimento dell’età massima pensionabile. In sostanza , questo provvedimento conviene a chi si è arruolato tardi e malgrado l’età avanzata non ha gli anni contributivi sufficienti per presentare domanda di quiescenza, o a determinate categorie delle FFAA che non hanno i 5 anni cumulativi.
Tocchiamo infine il punto dolente del “sistema Pensioni Militari”, l’Ausiliaria.Fino ad oggi riservato a poche centinaia di militari all’anno. Questo “Status” particolare venne introdotto per gli Ufficiali, successivamente anche per i Sottufficiali. Consiste nella possibilità, al raggiungimento dei 40 anni di anzianità contributiva, o al raggiungimento del limite di età previsto per l’arma, il corpo ed il ruolo di appartenenza, di essere congedati dal servizio attivo ,con disponibilità ad eventuale richiamo in servizio per un periodo massimo di 5 anni.Nel decreto legislativo approvato il 22 aprile, sembra che vi si possa accedere a non più di 5 anni dal limite massimo dell’età pensionabile, quindi per i Marescialli, in questo momento, equivarrebbe ad un’ età di 55 anni. Ma è preferibile attendere il decreto ufficiale e leggerne i contenuti.
Come funziona? A decorrere dal 1° gennaio 2015 (art. 1, bla bla bla),al militare spetta, in aggiunta al trattamento di quiescenza, una indennità annua lorda, pari al 50% della differenza tra il trattamento di quiescenza percepito e il trattamento economico spettante nel tempo al pari grado in servizio dello stesso ruolo e con anzianità di servizio corrispondente a quella effettivamente posseduta dal militare all’atto del collocamento in ausiliaria.
In pratica si rimane agganciati ad eventuali rinnovi del contratto . Ma non solo, al termine del periodo, la pensione viene calcolata considerando come retribuzioni anche quanto percepito in posizione di ausiliaria; ciò determina di conseguenza un trattamento pensionistico maggiorato. Non parliamo certo di cifre da capogiro, anzi. Però l’Ausiliaria ha da sempre rappresentato un deterrente alla fuoriuscita del personale, perché proprio in virtú dell’incentivo economico, in molti attendono i 40anni effettivi di contributi e cercano di accedere a detto istituto. Non ci resta quindi che attendere le “nuove disposizioni” per comprenderne i contenuti.
In conclusione, per chi si è arruolato in tenera età poco cambia, non sarà certo l’A.R.Q. strutturata in questo modo a permettere la fuoriuscita agevolata del personale militare.Un esempio? Un Maresciallo che si è arruolato a 18 anni, maturerà i requisiti per accedere alla Riserva quando avrà 54anni e 10 mesi, inoltre percepirà la liquidazione molto prima del raggiungimento dell’età massima pensionabile. Come avevamo detto in questo ARTICOLO oggi l’età media delle FFAA è di 39 anni, tra dieci anni , in queste condizioni, inesorabilmente si avrà una predominanza di Militari 45enni-50enni.
Stessa cosa si potrebbe dire per l’Ausiliaria. Al di la dell’incentivo economico, il personale dovrà comunque attendere i cinque anni dall’età massima pensionabile. In ogni caso, l’Ausiliaria comporta obblighi e vincoli, a fronte dei quali il militare percepisce l’incentivo economico. Ad esempio, Il personale posto in Ausiliaria , tutti gli anni deve inviare all’ufficio preposto ( cambia per ogni FFAA) la dichiarazione di non aver assunto impieghi, né rivestito cariche presso imprese che hanno rapporti contrattuali con l’amministrazione militare e,sempre al momento della cessazione del servizio attivo, deve sottoscrivere una dichiarazione, con la quale si obbliga ad essere disponibile a prestare servizio, nell’ambito del comune o provincia di residenza, presso l’amministrazione di appartenenza od altra amm.ne.
Inutile rammentare che questa accelerata da parte del Governo è seguita allo scandalo Tempa Rossa, noi lo avevamo detto QUI.Tra gli altri aspetti della 244/12 vogliamo rammentare il transito nelle aree funzionali del personale civile del Ministero della difesa o di altre amministrazioni di contingenti di personale militare delle Forze armate in servizio permanente, sulla base di tabelle di equiparazione predisposte secondo le modalita’ di cui all’articolo 4( bla bla bla), con riconoscimento al personale transitato della corresponsione, sotto forma di assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici, della differenza fra il trattamento economico percepito e quello corrisposto in relazione all’area funzionale e alla posizione economica di assegnazione; Ma dove sta la fregatura?
Ovviamente nella pensione, perchè? Perchè transitando ad amministrazione civile, il militare perderebbe tutti , ma proprio tutti i diritti maturati per accedere alla pensione e transiterebbe nel sistema “civile” con un innalzamento della soglia dell’ età pensionabile assurda ( altro grave errore dei legislatori). Per fortuna l’adesione a questo “istituto” , come per l’A.R.Q. è solo su base volontaria e ovviamente non riscuoterà mai alcun successo. Invero se fosse stata inserita una mera clausola per il “mantenimento” dei requisiti di accesso alla pensione militare , il provvedimento avrebbe sicuramente riscosso maggior successo.
Un’ ultima chicca? Il Ministero della Difesa ha sottoscritto una convenzione con BNL per l’erogazione del TFS a tasso agevolato a chi ha maturato il diritto alla pensione ma ancora è in servizio, leggi QUI & QUI