Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, durante il question time dello scorso 18 luglio, ha risposto all’interrogazione 3-01010,presentata dal senatore Cataldo Mininno (M5S), sulle procedure di valutazione per l’avanzamento di carriera del personale militare che in questi anni hanno creato non poche polemiche , data l’ampia autonomia di valutazione e l’insindacabilità deli voti attribuiti dalle commissioni di avanzamento.
Allo stato attuale infatti, non esiste una procedura analoga a tutte le Forze Armate. Ogni commissione interpreta a proprio modo la lettura dei libretti caratteristici , godendo della massima libertà discrezionale . Questo modo di operare ha creato malcontento tra il personale, sia per gli scavalcamenti, sia per la lentezza nel conferimento delle promozioni.
Gli organi preposti a garantire tali procedure – si legge nell’interrogazione di Mininno – sono le commissioni di avanzamento, che esprimono i giudizi sull’avanzamento sulla base degli elementi risultanti dalla documentazione personale del valutando, tenendo conto di tutti i precedenti di carriera del militare;
la documentazione personale dei militari si compone dei documenti matricolari e dei documenti caratteristici; la documentazione matricolare registra per ogni militare ogni elemento utile ai fini dell’avanzamento, come gli eventi relativi all’impiego, gli imbarchi, le campagne e le missioni militari, gli eventi di natura penale e disciplinare, le benemerenze, le onorificenze e le ricompense acquisite, le specializzazioni e i brevetti, i titoli di studio e culturali;
i documenti caratteristici hanno lo scopo di registrare tempestivamente il giudizio personale e diretto dei superiori sui servizi prestati e sul rendimento del militare, rilevando le capacità e le attitudini dimostrate e i risultati conseguiti; si registra, ormai in maniera costante, una dilatazione della tempistica nelle procedure di valutazione delle commissioni d’avanzamento, che provoca ritardi anche superiori ad un anno nel conferimento delle promozioni;
questi ritardi si verificano non solo negli avanzamenti a scelta, per i quali i membri delle commissioni sono chiamati ad attribuire un voto per ognuna delle categorie di requisiti previste dall’articolo 1058 e 1059 del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, ma anche negli avanzamenti per anzianità per i quali la commissione deve esprimersi esclusivamente sull’idoneità del militare ad esercitare le funzioni del grado superiore;
gli articoli dal 704 al 709 del testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare – continua il senatore – di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, definiscono le categorie di requisiti oggetto della valutazione, senza stabilire i criteri alla base dell’attribuzione dei punteggi e lasciando, di fatto, massima libertà discrezionale alle commissioni d’avanzamento;
tutto questo, oltre a generare un notevole contenzioso, si ripercuote inevitabilmente sul morale del personale militare traducendosi in un comprensibile calo motivazionale,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda intervenire a livello sia procedurale, in modo da velocizzare il processo valutativo, sia regolamentare, prevedendo criteri oggettivi di valutazione in un’ottica di totale trasparenza al fine di evitare che la discrezionalità delle valutazioni si trasformi in abuso nell’esercizio del potere.
Il ministro, in risposta all’interrogazione, ha istituito un tavolo in vista di una proposta di modifica del codice militare volta a garantire trasparenza, obiettività, celerità, uniformità alle procedure di valutazione del personale di tutte le Forze armate. Continua ↓
Alla decisione della Trenta, sono seguite e dichiarazioni dell’ onorevole Cataldo Mininno:
“Siamo pienamente soddisfatti dalle dichiarazioni del ministro Trenta in merito alle azioni che ha già intrapreso per risolvere i gravi problemi inerenti l’avanzamento di carriera del personale militare, problemi che si ripercuotono inevitabilmente sul morale dei nostri militari con un comprensibile calo motivazionale”. Così il senatore Cataldo Mininno, capogruppo M5S nella commissione Difesa di Palazzo Madama, replicando alla risposta del ministro della Difesa all’interrogazione da lui posta al question time.
“Il suo annuncio dell’istituzione di un tavolo tecnico ad hoc e la sua richiesta a Smd di proporre possibili interventi normativi garantiscono l’avvio di un processo volto a superare le criticità ribadite dalla stessa Trenta: introdurre criteri di valutazione oggettivi e trasparenti che garantiscano la meritocrazia ed uniformità di trattamento, limitando l’eccessiva discrezionalità delle commissioni di avanzamento e gli inaccettabili ritardi del processo valutativo”.
A tal riguardo, noi di NSM esprimiamo il nostro massimo sostegno e la più ampia condivisione all’azione del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Ma attenzione a non incorrere negli errori della vecchia politica, da sempre sorda alle esigenze dei militari. Questa volta è necessario ascoltare le parti, evitando di commettere gli errori del passato, come il Riordino del 1995 e quello del 2017, entrambi fortemente sperequativi e studiati a tavolino solo per creare malcontento, o peggio ancora, come gli scavalcamenti indiscriminati avvenuti in alcuni ruoli delle FFAA a causa dell’ ampia discrezionalità valutativa delle commissioni di avanzamento.