Impegno dell’ Italia per aderire al tanto atteso programma di carri armati franco-tedesco.
D quanto si apprende da “Defence News” , lunedì scorso, in Corsica, i ministri della Difesa di Francia e Italia hanno sottoscritto una lettera di intenti, evidenziando la necessità della creazione di un “hub territoriale industriale europeo” che possa collaborare con le imprese dei due paesi.
“È fondamentale mettere insieme le migliori tecnologie europee e creare hub sempre più forti”, ha affermato il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto.
Secondo Crosetto il sistema hub è l’unico modo per tenere il passo con la Cina. “Divisi siamo deboli, ma un’Europa unita può essere forte grazie al suo patrimonio storico e culturale, ai suoi valori basati su secoli di storia e alla straordinaria capacità industriale e al know-how dei nostri Paesi”.
L’accordo ha denominato Main Ground Combat System, o MGCS, come punto focale per il lavoro di squadra. Dopo anni di lavoro, il programma franco-tedesco di carri armati MGCS ha fatto un importante passo in avanti. La Germania assegnerà i contratti per la prima fase dimostrativa entro la fine di questo anno.
L’Italia aveva già firmato a novembre un piano d’azione per un’ampia cooperazione con la Germania, in cui si menzionava la possibilità di lavorare insieme al progetto MGCS.
Un ulteriore accordo di cooperazione era stato firmato a dicembre tra l’azienda italiana di difesa Leonardo e l’azienda europea KNDS, . Questo accordo prevedeva anche l’acquisto da parte dell’Italia di carri armati Leopard.
KNDS è un consorzio formato dalla tedesca Krauss-Maffei Wegmann e dalla francese Nexter.
“L’Italia ha preso in considerazione l’idea di entrare in MGCS due anni fa, ma non c’è stata alcuna apertura da parte di Francia o Germania”, ha detto Alessandro Marrone, che guida il programma di difesa presso il think tank italiano IAI.
“Il nuovo accordo con la Francia rispecchia quello concluso con la Germania lo scorso anno, ed entrambi mirano a portare l’Italia in MGCS. Ma per far sì che l’Italia possa sedersi al tavolo, è necessario un accordo trilaterale, non accordi bilaterali”.
Il piano d’azione italo-tedesco prevedeva anche la cooperazione su un nuovo programma italiano da 5 miliardi di euro (5,4 miliardi di dollari USA), precedentemente noto come AICS e successivamente ribattezzato A2CS, per costruire fino a 1.000 veicoli da combattimento di fanteria.
A febbraio, l’ufficio acquisti italiano ha chiesto al CIO, che coinvolge Leonardo e il produttore locale di veicoli Iveco, di condurre uno studio di fattibilità per il nuovo veicolo. Il lavoro su quella piattaforma è attualmente in corso e il CIO dovrebbe ora coinvolgere le aziende partner nello studio.