Polizia contro il gruppo Facebook che segnala i controlli

l dirigente della Stradale furioso: «Quel profilo va chiuso»

lavoro degli agenti è stato messo a rischio da una pagina Facebook creata da poche settimane e che conta già oltre 15 mila membri.

Si chiama “Posti di blocco in tempo reale a Padova”. I poliziotti hanno fermato tre auto e dopo appena sette minuti c’era già il primo post sul social network per segnalare la presenza delle forze dell’ordine. “Mega posto di blocco davanti a Mediaworld alla Stanga! Bloccano tutti!”. Sabato Riccio, dirigente della Stradale, è deciso ad andare fino in fondo: «Investirò del problema i colleghi della polizia postale. Quel profilo va chiuso».

Sabato il dirigente della polizia stradale ha preso coscienza dell’efficacia del gruppo Facebook“Posti di blocco in tempo reale a Padova”, comunità creata da poco e che già conta numeri altissimi. Funziona così: ogni volta che qualche iscritto vede un posto di blocco tra città e provincia lo deve segnalare con un post. In questo modo chi può cambia strada. Sabato notte, pochi minuti dopo l’una, è iniziato il tam-tam di segnalazioni tra i membri della comunità virtuale. «Il problema non sono le patenti che non riusciamo a ritirare» commenta il dirigente Sabato Riccio. «Ma se tra questi c’è anche chi trasporta armi o droga? Quel profilo va chiuso. Invierò tutti i dati alla polizia postale per le verifiche del caso».

Controllate 407 persone. C’è il papà uscito di casa alle 2.15 per andare a prendere la figlia in discoteca, c’è il pizzaiolo del centro che ha appena terminato il turno di lavoro e la commessa che torna dalla festa in centro storico a Venezia. Sono le storie di chi è incappato nel posto di blocco. La polizia ha istituito una strettoia in via Venezia incanalando tutti i veicoli che provenivano dalla rotonda della Stanga. Sono 407 gli automobilisti controllati: 29 sono risultati positivi all’alcol e quattro di questi avevano anche assunto sostanze stupefacenti. La task force è stata guidata dal dirigente Sabato Riccio e dal medico della Questura Massimo Puglisi. Gli automobilisti fermati venivano sottoposti al cosiddetto test “precursore” e i positivi venivano invitati a entrare nel parcheggio del negozio Mediaworld per gli accertamenti con l’etilometro. Molti di questi poi sono stati sottoposti al test della saliva, con i nuovissimi stick in dotazione alle forze dell’ordine in grado di rilevare la presenza di droga. Il record, in negativo s’intende, spetta a uno studente di 24 anni che aveva trascorso la serata in un locale del centro: guidava nonostante avesse un tasso alcolemico di 2,82, praticamente alla soglia del coma etilico. Oltre al ritiro della patente e alla denuncia penale, la polizia gli ha confiscato l’auto.

fonte:

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/11/02/news/dal-pizzaiolo-al-papa-ritirate-29-patenti-in-5-ore-1.12374035

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