Parla l’agente: «Io, picchiato due volte»

Taula racconta l’aggressione subita mentre andava al lavoro in carcere a Nuchis. «Tutto è cominciato in una via di Tempio

TEMPIO. Il pestaggio di Gian Pietro Taula, il 50 enne agente della polizia penitenziaria in servizio nella casa di reclusione di Nuchis, violentemente picchiato con una spranga sulla Tempio-Nuchis nella notte di lunedì scorso mentre in auto si recava al lavoro, si arricchisce di nuovi particolari che, lungi dal fare chiarezza sull’inquietante episodio, aggiungono però nuovi elementi di valutazione.

A riferire i nuovi particolari è lo stesso agente che ieri, prelevato dai carabinieri dal Paolo Dettori dove è ancora ricoverato (destano preoccupazione le condizioni di un rene), su un’auto civetta ha praticamente rifatto il percorso della giornata dell’agguato. Taula appare ancora molto scosso e confuso. «Incredibilmente – racconta – questa mattina ho ricordato tutto di quella giornata».

Nel suo primo racconto, l’agente penitenziario, interrogato in ospedale subito dopo il pestaggio, aveva raccontato di essere stato fermato sulla provinciale Tempio-Nuchis a circa cinquecento metri dalla Casa circondariale da una auto messa di traverso, e di essere stato brutalmente picchiato da tre persone, una delle quali armato di spranga. In effetti, stando al racconto fatto alla Nuova, «uguale a quello fatto poco prima ai militari» come precisa lo stesso agente, il pestaggio sarebbe iniziato molto prima. «Quel giorno – racconta Taula, che in alcuni momenti non riesce a trattenere le lacrime – ho smontato alla 15. Avendo preso servizio a Nuchis da soli cinque giorni, ho deciso di andarmene in giro a rivedere posti dove ero già stato nel 2013, quando il carcere venne inaugurato. Sono stato al bar Dolce vita caffè di Nuchis e dopo un po’ ho deciso di recarmi a Tempio».

La relazione dell’agente, con servizio nelle carceri di Pianosa, Porto Azzurro, Gorgonia, Firenze, Siena, Milano Opera, a tratti diventa nebulosa. In città avrebbe acquistato le sigarette nel tabacchino di Circonvallazione San Sebastiano e viveri per la cena (da consumare nella caserma del carcere) nel market di fronte. Racconta di aver perso l’orientamento, mentre cercava un circolo privato cittadino nei pressi dello stadio Manconi e di esservi stato condotto da un giovane al quale aveva chiesto informazioni e che aveva fatto salire in macchina. Assieme a questo giovane e ad altri avventori del circolo, «bevendo una birra», si sarebbe fermato sino a tardi. Poco prima delle 23 di lunedì, al giovane che lo aveva guidato al Circolo avrebbe chiesto sempre di essere riaccompagnato all’uscita di Via Olbia. «Dopo circa trecento metri (forse di fronte alla caserma Fadda, ndc) – racconta Taula – mentre invitavo il giovane a scendere dalla mia auto in quanto avevo capito in che direzione andare, dal mio finestrino, in quel momento aperto,

sono stato colpito violentemente al viso da una seconda persona. Ho avuto paura e sono scappato. Dopo alcuni chilometri, sulla strada per Nuchis, ho trovato un’auto, forse una Citroen, che mi ha bloccato e dalla quale sono scesi tre uomini che mi hanno picchiato».

fonte:

http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2015/11/08/news/parla-l-agente-io-picchiato-due-volte-1.12411494

 

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