Non perché ha voluto, ma perché ha dovuto farlo. Resterà segnato a vita per questo. È stata una tragedia ma non si può rischiare la vita in questo modo. Non sono queste le condizioni in cui lavorare». È arrabbiato, quasi urla la sua frustrazione Vincenzo Romeo, membro del consiglio del Cocer dei carabinieri, da anni rappresentante dei suoi colleghi.
Condizioni di lavoro difficili le vostre, quasi al limite.
«Mettetevi nei panni di chi deve intervenire in una situazione difficile come una zuffa e si trova con il suo sangue sul viso e una persona pronta a colpirla ancora. Cosa si può fare, invitare al dialogo? C’è la propria vita in gioco. Non ci sono le giuste condizioni per lavorare».
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