Morte parà Scieri, il ministro: “Ferita ancora aperta per le Forze armate”

Anche il Ministro della Difesa chiede giustizia per il militare, parà della Folgore, Emanuele Scieri. Ora lo “Zibaldone”, la raccolta di scritti di circa 120 pagine assemblato dal Generale Celentano, allora comandante della Brigata Folgore,  viene definito”inquietante” e la Pinotti accusa: “il giovane militare era caduto da quella scala ed era restato per un tempo incredibilmente lungo in un angolo della caserma, senza che nessuno sentisse l’obbligo di avviare delle ricerche anche all’interno della struttura. Si trattava di un fatto grave che, a prescindere dalle cause della caduta, richiamava precisi addebiti per chi aveva la responsabilità di comando della caserma”

Pubblichiamo quindi un breve estratto dell’articolo di “larepubblica” che potrete leggere integralmente cliccando sul link in calce

ROMA. “La morte di Lele è una ferita ancora aperta per la mamma, per i familiari, gli amici, le città di Siracusa e Noto ed anche per le forze armate:  è un vulnus inaccettabile da noi e da tutte le istituzioni dello Stato. Occorre ricercare tenacemente la verità e assicuro la piena disponibilità del ministero rispetto ai lavori della Commissione”. Così si è espresso il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ascoltata in audizione dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri, parà della Folgore siracusano di 26 anni, morto il 13 agosto del 1999 in circostanze non chiarite ai piedi di una torretta della caserma Gamerra di Pisa.

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