GAVELLO (ROVIGO) «Nel libro che ho scritto mi è stato consigliato di non mettere i nomi e i cognomi degli “alti papaveri” militari che secondo me sono coinvolti nella morte di mio figlio Marco».
A parlare è Marino Callegaro, il pensionato 71enne padre del capitano polesano che nella notte tra il 24 e il 25 luglio del 2010 venne trovato morto in circostanze misteriose nel suo ufficio all’aeroporto di Kabul, ucciso da un colpo di pistola. All’ipotesi del suicidio non hanno mai creduto i genitori del capitano, Rina e Marino, e nemmeno la vedova Beatrice Ciaramella.
Quest’inverno Marino Callegaro ha scritto un libro sulla vicenda (nella foto la copertina), legata a una presunta truffa legata alle blindature dei veicoli civili per la missione in Afghanistan.
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