Dopo gli annunci del Premier sull’invio dei soldati in Iraq a difesa della ditta Trevi impiegata nella messa in sicurezza della diga di Mosul, emergono purtroppo nuovi scenari inquietanti. E’ il The Guardian a dare l’allarme, la diga è stata completata nel 1984 e da allora non è mai stata “stabile” costringendo l’allora governo di bagdad a continui interventi di immissione di materiale nel sottosuolo.
Il Generale Sean MacFarland, comandante dell’operazione militare contro l’IS, ha riferito che la diga è monitorata dall’inizio di febbraio 2016 , in modo tale da poter comprenderne lo stato di deteriorazione e misurarne il movimento.
I lavori della ditta Trevi dovrebbero iniziare in primavera.
Non secondario il fatto che l’Isis potrebbe portare un attacco alla diga e porvocarne il cedimento.
Un eventuale crollo della diga provocherebbe un’ onda alta 20 metri che nel giro di poche ore distruggerebbe letteralmente la seconda città dell’Iraq (Mosul) e a seguire inonderebbe le altre citta del bacino del Tigri, provocando la morte di mezzo milione di persone.