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La Commissione uranio: «A Torre Veneri situazione rischiosa, bonificheremo il poligono»

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«Abbiamo trovato una situazione complessa e rischiosa. A Torre Veneri serve una bonifica radicale». Esordisce con questa frase, calibrando le parole, Gian Piero Scanu, presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare sull’uranio impoverito in visita ieri a Lecce per verificare la corretta applicazione delle misure di sicurezza nel poligono di Torre Veneri sulla costa leccese a nord di San Cataldo.

La delegazione guidata da Scanu e composta dalla vicepresidente Donatella Duranti e dai deputati Ivan Catalano, Gianluca Rizzo e Diego Zardini, ha raggiunto Lecce dopo aver visitato, il giorno prima, il poligono barese di Torre di Nebbia.

Alle 9 erano davanti ai cancelli del poligono di Torre Veneri, poi alle 10.30 la delegazione si è spostata alla Scuola di Cavalleria di Lecce per ascoltare il comandante del poligono, il generale Fulvio Poli, il responsabile del Servizio Sicurezza e Prevenzione, capitano Mario Paladini, il medico competente e i presidenti delle associazioni Lecce Bene Comune e Lecce Città Pubblica.

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