Giangrande scrive ai familiari di Taibi- Il ministro Pinotti: “Un dolore indicibile”

Dopo le parole della Ministra Pinotti, si aggiungono quelle del  maresciallo pratese Giuseppe Giangrande, che  parla dal letto dove è confinato dal 28 aprile 2013, quando fu ferito a colpi di pistola da Luigi Preiti davanti a Palazzo Chigi mentre faceva il suo dovere di carabiniere.

State sicuri che l’Arma non abbandona nessuno, anche e soprattutto chi ha dovuto sopportare un dolore grande come quello di tutti voi, la famiglia di Antonio. Quelli accaduti a me e al vostro Antonio sono due episodi distinti, ovviamente, ma è evidente che sia la mia famiglia che la vostra sono state colpite in modo terribile. Io e mia figlia Martina vi siamo vicini. Sono certo che la solidarietà dell’Arma e di quanti volevano bene al maresciallo non verrà mai meno.

Quando ho letto quello che era successo quasi non ci volevo credere, sono rimasto basito. Il killer dice che ha sparato perché il maresciallo gli aveva rovinato la vita… è una cosa inammissibile. Uno non può farsi le leggi per conto proprio.

Avete subito una perdita dolorosissima e incolmabile. Per l’esperienza che mi è toccata posso dire che a voi familiari, così straziati da questa tragedia, non mancheranno gli appoggi, i segni di una vera solidarietà e di un affetto forte e concreto. Per quanto mi riguarda, continuo la mia battaglia per migliorare giorno dopo giorno, e gli amici sono sempre qui accanto a me.

Maresciallo Giuseppe Giangrande

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