La Francia ha innalzato lo stato d’allerta verso la Libia già dal 2014: Parigi ha iniziato a potenziare i datati avamposti e le vecchie basi coloniali situate nei pressi dei confini meridionali della Libia. Il recente scoop di “Le Monde”, tuttavia, conferma la presenza francese anche nel paese nordafricano.
Da diversi mesi i francesi sono di stanza nel Fezzan, l’area sud occidentale della Libia, dove non mancano risorse come l’uranio e l’oro. Nella zona operano team di ricognizione provenienti dalle basi di Tessalit, in Mali, a 50 chilometri dalla frontiera algerina; dal Ciad, in particolare da Zouar e dalla base aerea di Faya-Largeau, che i francesi avrebbero reso nuovamente operativa (nel 1986 fungeva da comando delle operazioni durante l’invasione libica in Ciad) e dove sono stati dispiegati i Rafale; e da Madama, nel Niger, dal 2014 una delle basi operative dell’operazione Barkhane.