Ex marine inglese nell’inferno di Kabul: rimarrò fino a quando non riuscirò a ottenere i visti britannici per il mio personale afghano

Non lascerò i miei lavoratori locali ai talebani: l’ex marine che ora gestisce un ente di beneficenza a Kabul giura di rimanere fino a quando non riuscirà a ottenere i visti britannici per il suo personale afghano

L’ex militare della Royal Marine gestisce un ente di beneficenza a Kabul. Dopo l’abbandono dell’occidente ha promesso di rimanere fino a quando non riuscirà a ottenere i visti britannici per il suo personale afghano.

I suoi lavoratori locali, ed anche tutti quelli che hanno lavorato per le altre nazioni occidentali, temono ora per la loro vita. I talebani infatti li ritengono dei traditori.

Paul ‘Pen’ Farthing, 52 anni, ha prestato servizio a Helmand. Ha perso due dei suoi compagni proprio durante un combattimento contri i talebani, che in queste ore sarebbero entrati nella capitale afghana.

Il veterano in un’intervista al “daily mail” ha esternato la propria rabbia nei confronti della Gran Bretagna e dell’America per aver abbandonato il popolo afghano al regime “medievale”.

“Una cosa che non sarebbe mai dovuta accadere – ha sostenuto Farthing – l’occidente dovrebbe abbassare la testa per la vergogna.

‘Boris Johnson dovrebbe assolutamente vergognarsi per ciò che abbiamo fatto – ha continuato l’ex militare. Avrebbe dovuto fare pressioni sugli americani per un ritiro ordinato.

«Ho un passaporto britannico e posso andarmene. Ma nessuno della mia squadra afghana o la gente comune afghana può farlo.’

Mr Farthing, originario dell’Essex, ha trascorso l’ultimo decennio a dirigere Nowzad, il primo santuario ufficiale degli animali dell’Afghanistan che si prende cura di oltre 140 cani, 60 gatti, 24 asini e alcuni cavalli. Lavora a fianco della moglie norvegese Kaisa e dei 23 dipendenti locali, terrorizzati di essere uccisi barbaramente dai talebani, come già avvenuto in passato.

Farthing ha combattuto in Afghanistan nel 2006 con il 42° Commando Royal Marines. Quello che  sta accadendo – ha sostenuto l’ex militare – vanifica la morte dei 454 militari britannici deceduti durante il conflitto.

Intanto i talebani durante l’avanzata bussano alle porte e chiedono se le famiglie hanno ragazze non sposate. Shogufa Bayat, 21 anni, assistente veterinario a Nowzad, ha dichiarato al daily mail:

“Non riesco a trovare le parole per esprimere i miei sentimenti, non ho mai sperimentato nulla di simile in tutta la mia vita. Mi tremano le mani e le gambe. “Non so cosa ci accadrà. I talebani ci troveranno e ci uccideranno».

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