Aveva mandato una richiesta documenti ad una questura vicina “falsa” o comunque inviata dal computer di casa con carta intestata, per aiutare il concessionario automobilistico dove lavorava il figlio.
Un fatto “grave” per lo “status di militare e appartentente all’Arma, aveva deciso la Difesa che ha trasferito il carabiniere da Cremona ad altra sede. La scorsa settimana, però, il Tar del Lazio ha deciso di reintegrarlo sul suo posto di lavoro.
I fatti risalgono al 2016 quando l’uomo, in servizio in provincia di Cremona, riceve un sollecito da parte dei proprietari del concessionario automobilistico dove è impiegato il figlio, che hanno da tempo denunciato il furto di una vettura.
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