COSENZA – Già lo scorso novembre si era registrato un tentativo di omicidio, così come rubricato dalla Procura di Cosenza, nei confronti di un militare del NORM carabinieri di Cosenza, durante un servizio di posto di controllo.
Oggi, per l’ennesima volta, assistiamo alla dimostrazione di quanto siano rispettate le leggi a Cosenza. Senza il benché minimo riguardo, un autista di una Volkswagen Golf, con a bordo addirittura dei bambini, ha deciso di speronare la Jeep Renegade dei Carabinieri della Stazione di Castrolibero, impegnata in un servizio a largo raggio, per sfuggire al controllo, mettendo a rischio la stessa vita dei militari occupanti l’autovettura nel pieno esercizio delle loro funzioni a tutela della cittadinanza e del territorio.
Armi? Stupefacenti? No, forse la più semplice mancanza di assicurazione o di patente (come potrebbe essere accaduto l’ultima volta). Ecco, la vita di un Carabiniere vale quanto un verbale al Codice della Strada. Questo perché non si decide di combattere veramente chi non vuole rispettare le leggi e lo dimostra, purtroppo, sempre più spesso.
Quanto dobbiamo ancora aspettare prima che le nostre famiglie vengano a chiedere conto e ragione a chi di dovere? Ai figli degli operatori ora ricoverati in ospedale, cosa dovremmo rispondere quando ci chiederanno chi protegge i loro papà, visto che i loro papà sono al servizio della comunità e uomini integerrimi? Come possiamo svolgere serenamente il nostro lavoro se spesso a questi signori non viene applicata la giusta pena?
Chi pagherà i danni fisici del collega? Facile parlare e lanciare giudizi stando comodamente dietro una scrivania, caro direttore di AffariItaliani.it, così facile come puntare un dito.
Abbiamo bisogno che la politica capisca di dover legiferare pene piu severe per chi tocca operatori delle forze di polizia.
SIM CARABINIERI