Come risponde il tribunale militare se un maresciallo molesta la collega?

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Il suo superiore, un maresciallo, è stato condannato dal tribunale militare a 9 mesi di reclusione e al risarcimento dei danni. Ma ora lei, che ha rilasciato un’intervista non autorizzata in televisione, da parte offesa diventa accusata. Ne abbiamo parlato con Michela Scafetta, avvocata che lavora nel tribunale militare

Aveva denunciato le molestie, anche sessuali, che aveva subìto da un superiore, un maresciallo, mentre era in servizio al nucleo investigativo del Comando Provinciale di Firenze. La giovane carabiniera, poi, aveva raccontato a Presa Diretta, su Rai Tre, il 10 marzo, quello che le era successo e, da parte offesa, è diventata accusata: l’Arma ha aperto a suo carico un procedimento disciplinare.

Le dichiarazioni riguardavano la denuncia di molestie che portò il tribunale militare di Roma, il 17 gennaio 2016, a condannare in primo grado, a 9 mesi di reclusione e al risarcimento danni, il maresciallo, imputato di «minacce a inferiore». La condanna è stata anche confermata dalla corte militare d’appello e, adesso, il giudizio è pendente in Cassazione.

 

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