COME POTREBBE CAMBIARE L’IRPEF DAL 2025 PER IL CETO MEDIO

 3 settembre 2024 1° Lgt. in pensione Antonio Pistillo

Con un articolo, pubblicato il 16 marzo 2024, si è mostrata una prima ipotesi degli effetti della prosecuzione della riforma fiscale voluta dal governo Meloni a favore del ceto medio, a seguito di una intervista al vice ministro dell’Economia Maurizio Leo che manifestò la volontà del governo di abbassare le tasse per chi guadagna attorno ai 50 mila euro lordi annui.

Voci autorevoli del governo continuano a sottolineare che nella prossima manovra ci sarà maggiore attenzione per il ceto medio, non solo confermando la riduzione da 4 a 3 aliquote Irpef, ma riducendo l’aliquota e innalzando il limite di reddito del secondo scaglione.

Sono varie le ipotesi allo studio finalizzate all’alleggerimento della fiscalità, in particolare per i redditi sopra i 50 mila euro annui e già dalla prossima settimana potremmo sapere qualcosa in più dal Piano strutturale di bilancio (Psb), nel quale saranno più chiari i contorni della futura manovra che il Governo, entro il 20 settembre, deve inviare alla Commissione europea e dall’Agenzia delle entrate che diffonderà i dati sull’autoliquidazione di luglio, necessari per capire l’entità dell’extra gettito e delle risorse per la legge di bilancio per il 2025.

Le varie ipotesi riportate dai quotidiani sono riassunte nello specchio a seguire

Mentre nelle tabelle a seguire è indicato il risparmio fiscale nelle varie ipotesi

n.b. detrazione da lavoro/pensione fino a 55 mila euro (*) risparmio annuo diviso 12 mensilità perché 13^ tassata aliquota massima

 

n.b. detrazione da lavoro/pensione fino a 60 mila euro (*) risparmio annuo diviso 12 mensilità perché 13^ tassata aliquota massima

 

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