Il Coisp scrive al Ministro dell’Interno Piantedosi rappresentando disparità di trattamento tra dirigenti della Polizia e ufficiali delle Forze Armate e delle Forze di Polizia militari.
In tale contesto, è opportuno rammentare che non è la prima volta che vengono evidenziate sperequazioni nel Comparto Sicurezza e Difesa, come ad esempio, il riconoscimento , oltre che al personale dirigente, anche al personale non dirigente delle forze di polizia civili e militari, dei 6 scatti sul TFS al momento del congedo. Cosa che ( purtroppo) non avviene per il personale non dirigente delle ffaa senza che questo abbia raggiunto determinati requisiti restrittivi. Le sentenze dei Tar, almeno fino ad ora, non hanno mai accolto le richieste di militari non dirigenti andati in pensione prima del limite ordinamentale, se non posti in congedo per gravi motivi di salute.
Inoltre, in tale contesto, dobbiamo rammentare che i sindacati di Polizia riuscirono ad ottenere il riconoscimento dell’applicazione dell’art. 54 , malgrado le molteplici sentenze contrarie della Corte dei conti e dell’ Inps, riuscendo a sanare un ulteriore sperequazione a danno degli agenti. Al riguardo, la sentenza della Corte Costituzionale del 28 febbraio 2023, chiarisce ogni dubbio. ( Clicca qui per la sentenza)
Ma non è tutto. Infatti il sindacato di Polizia Coisp lamenta ulteriori sperequazioni.
LA RICHIESTA DEL COISP
Preg.mo Signor Ministro,
il COISP Le ha rappresentato di recente il sentimento di grave delusione avvertito dai Dirigenti della Polizia di Stato a seguito della pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale che ha rigettato la questione di legittimità relativamente ad una norma che non prevede, anche per i nostri Funzionari, il riconoscimento ai fini pensionistici e senza riscatto degli anni necessari a conseguire la laurea, così come invece previsto per gli Ufficiali delle Forze Armate e delle Forze di Polizia militari.
Le ha anche puntualizzato che si tratta di una grave ed ingiusta disparità che stride fortemente con i principi di equiordinazione ed omogeneizzazione tra i vari Corpi del Comparto Sicurezza e Difesa previsto dalla legge, a prescindere dallo status militare o civile.
Ma i mancati allineamenti con gli omologhi militari non si fermano qui.
Agli Ufficiali, infatti, al raggiungimento dei 23 anni di servizio sono riconosciuti gli scatti già maturati nel ruolo mentre i Funzionari di Polizia devono attendere il compimento di 25 anni di servizio, con una concreta penalizzazione economica di due anni.
Non scriviamo poi nulla di nuovo se sottolineiamo con forza che quello previdenziale è, in ogni caso, uno dei maggiori problemi attuali e per tale motivo vi è la necessità di un riconoscimento degli anni di laurea, considerato tra l’altro che i Funzionari accedono nei ruoli della Polizia di Stato con una età media molto più alta di tutti gli altri ruoli.
E sempre sulla questione previdenziale si è in attesa, altresì, di una conferma circa l’applicazione anche ai Dirigenti del fondo per le misure di perequazione previdenziale in relazione alla specificità del Comparto Sicurezza e Difesa di cui all’articolo 1 comma 95 della Legge di Bilancio n. 234 del 30 dicembre 2021.
Le problematiche che affliggono i Dirigenti della Polizia di Stato, tuttavia, sono molteplici e non riguardano solo gli aspetti previdenziali e le sperequazioni con gli Ufficiali a status militare.
L’ultima Legge di Bilancio non ha stanziato alcuna somma per i trattamenti economici dei Dirigenti di Polizia e non vi è stata, altresì, una iniziativa legislativa per l’abrogazione del comma 5 dell’art. 46 del D.lgs. 95/17, disapplicato fino al 2023 ai sensi dell’art. 30 del D.L. n. 73/2021, secondo cui il finanziamento dell’area negoziale relativo alla disciplina dei trattamenti accessori e degli istituti normativi per i Dirigenti di Polizia e delle FF.AA, sia attuato con parte delle risorse destinate alla rivalutazione annuale del trattamento economico.
E proprio in merito all’area negoziale occorre ricordare che le trattative sono ferme al 25 marzo 2022. Conseguentemente i nostri Dirigenti continuano a non avere alcuna rivalutazione dei trattamenti accessori, basti pensare che la reperibilità di un Dirigente è pagata 6,80 euro lorde, e rimangono orfani di importanti discipline e istituti giuridici (congedi, tutela paternità, permessi, aggiornamento professionale) nonché misure per incentivare l’efficienza del servizio …. riconosciuti, invece, al personale contrattualizzato.
Non di minore rilievo le problematiche specifiche dei Medici della Polizia di Stato, ai quali è doveroso riconoscere il percorso di laurea visto che nei bandi di concorso il Dipartimento della P.S. chiede che siano già specializzati con un percorso di studi che può arrivare fino ad 11 anni. Per i predetti va inoltre previsto l’inquadramento come Dirigenti e non Direttivi già all’atto dell’assunzione, così come previsto ed attuato in tutti gli enti pubblici. Contrariamente tra pochi anni il ruolo, che già oggi è fortemente in sofferenza, si avvierà verso l’estinzione e di tale preoccupante possibilità ne abbiamo avuto testimonianza con il concorso per 42 medici della Polizia di Stato che vedrà l’immissione in ruolo di soli 12 medici … non riuscendo in alcun modo a garantire il turnover.
Tutte le questioni in sintesi rappresentate sono sufficienti ad evidenziare alcune reali ed ingiuste penalizzazioni sofferte da tutto il predetto personale e quanto sia necessario un concreto segnale di attenzione nei confronti di questa categoria le cui responsabilità è certamente superfluo elencare, esorcizzando spinte demotivazionali per fortuna ancora lontane.
Signor Ministro, confidiamo nella Sua riconosciuta competenza, profonda conoscenza del Comparto e capacità di affrontare e risolvere le questioni più complesse, nonché sulla Sua sensibilità verso i problemi del personale tutto.
Quale organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa della Dirigenza della Polizia di Stato, Le chiediamo quindi di valutare ogni utile iniziativa al fine di risolvere le suddette questioni e sanare gli ingiusti disallineamenti che confliggono pesantemente con i principi di perequazione ed omogeneizzazione del personale del Comparto Sicurezza e Difesa, nonché di avviare le opportune procedure per concludere gli accordi dell’area negoziale per i trienni 2018/2020 e 2021/2023 e prevedere apposite risorse per il futuro nella prossima legge di Bilancio ed in misura straordinaria anche nel breve periodo.
Con sincera stima
Il Segretario Generale
Domenico Pianese